Un nuovo disegno di legge, presentato in Senato e che segue anche se non è collegato, una petizione che nello stretto giro di poche settimane ha raggiunto 120.000 firme. L’argomento sono le pensioni nella scuola, per insegnanti e lavoratori del comparto. Parliamo di riscatto laurea agevolato ma non solo. Perché in effetti l’obiettivo è permettere ai lavoratori di un settore che evidentemente ha delle problematiche di logorio poco considerate, di andare prima in quiescenza. La novità di Palazzo Madama come detto è il deposito della proposta di legge che parla proprio di “riscatto agevolato dei corsi universitari di studio per il personale del comparto istruzione e ricerca”.
Una novità che ci permette di rispondere ai tanti lettori che da tempo ci chiedono spiegazioni o soluzioni per risparmiare sul riscatto della laurea di oggi.
“Buona sera, sono Pamela, insegnante di 58 anni che pensa già al suo eventuale pensionamento. Ho 30 anni di contributi. Vorrei valutare tutte le opzioni, comprese quelle del riscatto della laurea. Ho dei dubbi al riguardo, se posso usare il riscatto agevolato o se devo usare quello ordinario. Fermo restando il fatto che spendere 30.000 euro per andare in pensione prima mi sembra una esagerazione. Secondo voi ci sono delle soluzioni per riscattare i contributi con meno soldi da spendere'”
Dalla petizione alla proposta di legge
Ripetiamo, poche settimane fa una petizione promossa da uno dei sindacati più rilevanti del comparto scuola, cioè l’Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori) del presidente nazionale Marcello Pacifico ha avuto un notevole successo. Oltre 120.000 firme per La petizione che mirava al pensionamento anticipato a 61 anni almeno per il personale della scuola con tanto di riscatto agevolato della laurea.
Motivo della pretesa il fatto che molti non considerano il logorio che produce il lavoro nella scuola.
Ma se la petizione ha avuto successo, molti sperano che ne abbia il disegno di legge che da qualche giorno è stato presentato in Senato. Il disegno di legge porta la prima firma di una parlamentare del Partito della Premier Giorgia Meloni. Parliamo della senatrice Carmela Bucalo. nel disegno di legge ecco che si parla di un riscatto agevolato della laurea. Non quello già vigente da tempo, che pur se agevolato è ancora piuttosto caro. Si tratta di un riscatto del percorso di studio universitario che consentirebbe con la modica spesa di 900 euro per anno, di rendere utili alla pensione questi periodi. E che naturalmente andando a riempire un estratto conto contributivo, permetterebbe un più facile accesso alle pensioni per i lavoratori del comparto.
Riscatto laurea agevolato per la pensione a 61 anni, 900 euro bastano per un anno
Nel disegno di legge si sottolinea come il riscatto agevolato dovrebbe essere esteso a tutto il personale scolastico. Non solo insegnanti quindi. Perché per esempio ormai nel comparto anche gli amministrativi necessitano di profili professionali elevati. In pratica 900 euro per il riscatto della laurea per anno di studio. Come sempre, il percorso di studio ha portato al conseguimento della laurea naturalmente.
E con 4.500 euro ecco riscattati 5 anni di studio. Un costo che come sempre può essere saldato pure a rate. E con possibilità di scaricarlo dal reddito.
Niente a che vedere con il riscatto laurea ordinario o l’agevolato del decreto 4/2019
In raffronto al riscatto della laurea ordinario o a quello agevolato di oggi, un netto ribasso delle cifre da pagare per gli interessati. Per esempio per il riscatto ordinario, le cifre sono nell’ordine di oltre 6.000 euro ad anno. Anche se parliamo di cifre variabili in base al fondo dove si versano contributi e dove catapultare il riscatto e al periodo dove ricadono gli anni del percorso di studio.
Con il decreto numero 4 del 2019, quello che diede i natali a reddito di cittadinanza e quota 100, nacque anche la possibilità di riscattare gli anni di studio per il conseguimento della laurea con il riscatto agevolato. Ma solo se il percorso di studio era successivo al 1995. Ma anche in questo caso, ogni anno da riscattare costava sopra 5.000 euro. Evidente quindi che la soluzione individuata dalla proposta di legge depositata a Palazzo Madama è un qualcosa di eccezionale.