Riscatto Laurea e pensione | Guida completa

Riscatto degli anni del corso di laurea: ecco requisiti, dove e come presentare domanda e come effettuare il calcolo dell'onere di riscatto.
9 anni fa
2 minuti di lettura

Per il diritto alla misura di tutte le prestazioni INPS, ivi compresi i requisiti di accesso alle pensione, è possibili riscattare il corso di laurea.   La condizione per cui il corso di laure sia riscattabile è che l’interessato abbia conseguito il titolo di studio.   Sono riscattabili i diplomi universitari di durata non inferiore ai 2 anni e non superiore ai 3, i diplomi di laurea con durata non inferiore ai 4 anni e non superiore ai 6, diplomi di specializzazione, dottorati di ricerca, titoli accademici al termine di una laure specialistica.

  Non possono essere riscattati invece i periodi di iscrizione fuori corso, i periodi già coperti da contribuzione obbligatoria, figurativa o da riscatto.   E’ possibile riscattare o singoli periodi o l’intero periodo e dal 12 luglio 1997 è possibile riscattare anche due o più corsi di laurea anche conseguiti anteriormente a tale data.  

Condizioni

Per poter richiedere il riscatto del corso di laurea bisogna:

  • aver conseguito il titolo di studio
  • non avere contributi obbligatori, figurativi o da riscatto nei periodi richiesti
  • Essere titolari di contribuzione nell’ordinamento pensionistico in cui si chiede il riscatto

 

Domanda di riscatto

Per poter riscattare la laurea il cittadino deve dotarsi di codice PIN INPS per poter presentare la domanda online. Una volta ottenuto l’accesso telematico al portale dell’INPS nella sezione blu dei Servizi Online seguire il seguente percorso: Per tipologia di utente—-> cittadino—-> Riscatto laurea.  

Calcolo dell’onere

L’onere dell’importo del riscatto del corso di laurea dipenderà in gran parte dal periodo in cui si collocano gli anni da riscattare: se sono posteriori o precedenti al 31 dicembre 1995. Per i periodi posteriori al 31 dicembre 1995 il riscatto avverrebbe con il sistema contributivo e quindi l’onere da corrispondere basandosi sull’aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda di riscatto nella misura prevista per il versamento della contribuzione obbligatoria.

Il riscatto va quindi calcolato applicando l’aliquota contributiva alla contribuzione dei 12 mesi meno remoti rispetto alla data della domanda.   Per i periodi precedenti il 31 dicembre 1995 l’onere da versare sarà basato su diversi criteri come l’età, il periodo da riscattare, il sesso, le retribuzioni degli ultimi anni.  

Come versare il riscatto

Il riscatto può essere versato o in un’unica soluzione o fino a 120 rate mensili sena applicazioni di interessi. Il mancato versamento della somma in un’unica soluzione o il mancato versamento della prima rata sarà considerato come rinuncia alla domanda presentata, tale rinuncia non preclude, però, la possibilità di presentare una nuova domanda di riscatto per lo stesso titolo. Le rate successive alla prima possono essere pagate con un ritardo massimo, rispetto alla scadenza, di 30 giorni e tale ritardo viene consentito per non più di 5 volte.   Il riscatto può essere effettuato anche da coloro che non hanno iniziato nessuna attività lavorativa in Italia o all’estero.   Il pagamento può essere effettuato tramite

  • bollettini MAV inviati all’INPS, possono essere pagati in qualsiasi sportello bancario e negli uffici postali.
  •  le tabaccherie che aderiscono al circuito “Reti amiche”,
  • tramite i servizi Banca online,
  • online sul sito delINPS
  • tramite contact center con carte di credito.
Articolo precedente

La Grecia attacca i creditori, ma ecco le vere cause della crisi

Articolo seguente

Presentazione IVA, 730 e Unico: commercialista non è garanzia