Riscattare la laurea significa versare una somma di denaro per equiparare gli anni di studio a quelli di lavoro, quindi recuperarli a livello contributivo e arrivare prima alla pensione nonché aumentarne l’ammontare. Il riscatto può essere totale se riguardano tutti gli anni di studio o parziali se vengono considerati solo alcuni.
Vantaggi e chi può farlo
Va considerato che a poter essere riscattati sono i diplomi universitari, i diplomi di laurea, i diplomi di specializzazione post laurea, i dottorati di ricerca e i titoli accademici introdotti dalla riforma dell’Università del 1999.
Quanto si paga per il riscatto della laurea
Come scrive Altroconsumo, esistono due sistemi di pagamento del riscatto della laurea. Il sistema tradizionale è quello che a cui possono aderire coloro che hanno studiato prima del 1996 (questo almeno fino alla nuova circolare Inps di cui vi parleremo a breve). In questo caso il calcolo per riscattare la laurea viene applicato sulla retribuzione lorda riferita all’ultimo anno di attività. Nel caso del sistema agevolato l’aliquota viene praticata sul minimale retributivo degli artigiani e commercianti. La differenza si nota con un esempio pratico riportato sempre da Altroconsumo che tiene in considerazione una retribuzione lorda annua di 40mila euro: con la modalità agevolata per riscattare un anno di laurea si versano 5,200 euro contro i 13.200 euro del sistema tradizionale.
La circolare Inps fa chiarezza
Nel frattempo, come riporta anche il sito today.it, con la circolare numero 6/2020 l’Inps ha voluto chiarire alcuni punti sulle agevolazioni per raggiungere prima la pensione.
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