Rischio di credito: cos’è e cosa c’è da sapere?

Il rischio di credito rappresenta uno dei fattori rilevanti nella determinazione dei prezzi e dei rendimenti delle attività finanziarie.
4 anni fa
1 minuto di lettura

Cos’è il rischio di credito? Il rischio di credito o di insolvenza è il rischio che nell’ambito di un’operazione creditizia il debitore non adempia al pagamento degli interessi al suo creditore e ai suoi obblighi di rimborso del capitale.

Il rischio di credito rappresenta uno dei fattori rilevanti nella determinazione dei prezzi e dei rendimenti delle attività finanziarie.

Rischio di credito: cos’è?

Il rischio di credito è uno dei rischi di mercato più di difficile quantificazione.

Esso può essere definito come:

“l’eventualità che una delle parti di un contratto non onori gli obblighi di natura finanziaria assunti, cagionando una perdita per la controparte creditrice”.

Per rischio di credito si intende la possibilità che da una variazione del merito creditizio di un debitore derivi una variazione del valore del credito.

Secondo l’Accordo di Basilea II il rischio di credito comprende due variabili:

  • il risk of recovery, che si riferisce alla severità della perdita in caso di default ed è misurato dalla Loss Given Default (LGD),
  • il risk of default, che si riferisce al rischio di un cliente dell’istituzione finanziaria ed è misurato dalla Probabilità di Default (PD).

Rischio di credito negli investimenti finanziari

Il rischio di credito è insito in ogni operazione finanziaria in cui un soggetto presta del denaro ad un altro.

Gli strumenti finanziari soggetti al rischio di credito si possono distinguere in:

  • Titoli di debito (titoli di stato, titoli di debito emessi da altri enti pubblici, corporate bonds),
  • Posizioni fuori bilancio (titoli derivati trattati nei mercati regolamentati, titoli derivati il cui asset sottostante comporta rischio di credito e derivati creditizi).

Rischio di credito negli investimenti: come si misura?

Il rischio di credito negli investimenti si misura attraverso due parametri:

  • il rating, ovvero il giudizio sul merito creditizio di un soggetto emittente titoli che incorporano il rischio di credito. Il rating si riferisce alla posizione creditoria. I rating sono assegnati da agenzie di rating Moody’s, S&P, Fitch, o dalla banca stessa (rating interno),
  • il CDS (Credit Default Swap), uno strumento finanziario attraverso il quale è possibile misurare il rischio di credito.

Rischio di credito: come calcolarlo?

È possibile calcolare il rischio di credito associando il “peso” ad un certo rating, seguendo delle precise corrispondenze.

La finalità di questa operazione è arrivare ad ottenere il credito ponderato a rischio. Per procedere al computo del rischio di credito è necessario tenere presenti molte informazioni, tra cui i bilanci, il budget, gli insoluti, il piano industriale e l’organizzazione aziendale.

Tenendo presente che quasi tutte le attività finanziarie sono esposte al rischio di credito, per proteggersi si possono prendere delle misure di sicurezza.

 

Articolo precedente

Immobiliare: prezzi delle case sempre più giù, ma non è solo colpa del Covid

Articolo seguente

Divorzio congiunto: la documentazione necessaria