Grazie all’autoliquidazione è possibile mettersi in regola con il pagamento dell’Imu. Come canta Alessandra Amoroso con il brano Dalla Tua Parte: “Lo so che eri abituata a fidarti solo di te stessa, non esisteva nessun’altra regola che questa. E ogni metro, ogni palmo conquistato è stata una fatica e le discese le puoi contare sulle dita”.
Ogni persona, nel corso della sua vita, si ritrova a vivere dei momenti di alti e bassi. Tante, purtroppo, sono le difficoltà in cui ognuno di noi rischia di imbattersi, costringendoci a dover fare i conti con problemi di varia natura.
Riscossione IMU in autoliquidazione: che significa e come mettersi in regola
A tal proposito è giunto in redazione il quesito di un nostro lettore che ci chiede:
“Buongiorno, mi chiamo Francesco e possiedo due case di proprietà, una adibita ad abitazione principale e l’altra dove trascorro le vacanze presso una località balneare. Purtroppo due anni fa mi sono dimenticato di provvedere al pagamento dell’Imu su quest’ultimo immobile e di recente ho ricevuto richiesta sollecito di pagamento di tale imposta in autoliquidazione. Vi contatto pertanto per chiedervi cosa significa tale lettera e come devo fare per mettermi in regola”.
Ebbene, l’autoliquidazione consiste in un versamento diretto delle imposte dovute da parte del contribuente tenendo conto della dichiarazione. Entrando nei dettagli, come spiegato sui siti istituzionali delle varie amministrazioni locali, come ad esempio quello del Comune di Sirmione:
“l’IMU è un’imposta che il contribuente versa in autoliquidazione (cioè deve effettuare il calcolo) in quanto è l’unico a conoscenza delle condizioni dei suoi immobili, che possono variare nel corso d’anno riguardo alla percentuale di possesso, tipo d’uso, compravendite, ecc.”.
Salvo i casi di esenzione Imu, quindi, tutti i soggetti interessati devono provvedere al relativo pagamento in autonomia.
Imposta Municipale Propria pagata in ritardo: attenti a sanzioni e interessi
Nel caso in cui il versamento dell’imposta municipale propria sia di importo inferiore a quanto dovuto oppure venga versato in ritardo, il contribuente dovrà provvedere anche al pagamento di sanzioni e interessi. Soffermandosi su quest’ultimi, ovviamente, aumentano all’aumentare dei giorni trascorsi dalla data di scadenza originaria e il pagamento effettivo dell’imposta.
Entrando nei dettagli, a seconda dei giorni di ritardo il contribuente può avvalersi delle seguenti tipologie di ravvedimento operoso, con sanzioni pari a:
- 0,1% in più per ogni giorno di ritardo in caso di pagamento entro quattordici giorni dalla scadenza prevista;
- 1,5% per un ritardo compreso tra il quindicesimo e il trentesimo giorno;
- 1,67% dell’importo dell’imposta se il pagamento avviene tra il trentunesimo ed il novantesimo giorno;
- fino al 3,75% per un ritardo superiore a 90 giorni e fino a massimo dodici mesi;
- 4,29%, per versamento effettuato dopo l’anno;
- fino al 5% per pagamenti effettuati dopo due anni.
Nel caso in cui abbiate dimenticato di versare l’Imu, pertanto, si consiglia di affrettarsi per mettersi in regola ed evitare di dover pagare sanzioni ancora più pesanti.