Riscossione multe: attenzione queste si prescrivono in 7 anni e non in 5

Prestate la massima attenzione alla riscossione di queste multe che si prescrivono in 7 anni e non in 5. Ecco per quale motivo.
3 mesi fa
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Attenti a queste multe che si prescrivono in sette anni anziché in cinque. Come canta J-Ax con il brano Anni amari: “Niente è gratis dico pronto, pago il conto. Guardo lo specchio senza ribrezzo, con gli anni che ho ammetto adesso potrei dare un prezzo a quello che ho”. 

Nella vita tutto, o quasi, sembra avere un prezzo. Basti pensare al cibo, all’elettricità e servizi vari che richiedono un esborso economico non indifferente.

Complice il recente aumento dei prezzi, a fronte di retribuzioni spesso non il linea con il caro vita, non tutte le famiglie riescono a far quadrare i conti. Il rischio è di accumulare dei debiti e incorrere in tutta una serie di inconvenienti come, ad esempio, il pignoramento.

Non sempre però, è bene ricordare, si è tenuto al pagamento. Vi sono infatti alcuni debiti che vanno in prescrizione.

Debiti, quando vanno in prescrizione: le tempistiche

Ci sono dei diritti che non vanno mai in prescrizione, come ad esempio il diritto alla privacy, quello alla salute o alla reputazione. Ma non solo, tra i diritti non prescrivibili rientrano anche il diritto alla vita e alla libertà di pensiero. La situazione risulta differente per i trattamenti economici che vanno in prescrizione con dei tempi prestabiliti che risultano differenti a seconda del tipo di debito.

Generalmente i debiti vanno in prescrizione dopo dieci anni. Ci sono però delle eccezioni, con alcuni debiti e tributi che vanno in prescrizione in genere tra i cinque e i tre anni. In particolare i tributi verso enti locali, quali Regioni, Province e Comuni vanno in prescrizione dopo cinque anni. Rispettano tale tempistica anche i contributi previdenziali verso l’Inps e i contributi assistenziali verso l’Inail. Il bollo auto, invece, va in prescrizione dopo tre anni.

Riscossione multe: attenzione queste si prescrivono in 7 anni e non in 5

Decorsi i termini poc’anzi citati, pertanto, i contribuenti interessati non devono pagare il debito.

È bene però accettarsi che sia effettivamente così. In particolare si invita a prestare attenzione a queste multe che si prescrivono in 7 anni anziché in 5. Si tratta delle multe stradale del 2019, 2020 e 2021. Quest’ultime hanno un periodo di prescrizione più lungo per effetto della normativa straordinaria che negli anni segnati dall’avvento del Covid ha sospeso di due anni i termini di riscossione. Entrando nei dettagli, come si evince dal decreto legge numero 41 del 22 marzo 2021:

” il comma 4-bis è sostituito dal seguente: «4-bis. Con riferimento ai carichi, relativi alle entrate tributarie e non tributarie, affidati all’agente della riscossione durante il periodo di sospensione di cui ai commi 1 e 2-bis e, successivamente, fino alla data del 31 dicembre 2021, nonché anche se affidati dopo lo stesso 31 dicembre 2021, a quelli relativi alle dichiarazioni di cui all’articolo 157, comma 3, lettere a), b), e c), del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, sono prorogati:

a) di dodici mesi, il termine di cui all’articolo 19, comma 2, lettera a), del decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112;
b) di ventiquattro mesi, anche in deroga alle disposizioni dell’articolo 3, comma 3, della legge 27 luglio 2000, n. 212, e a ogni altra disposizione di legge vigente, i termini di decadenza e prescrizione relativi alle stesse entrate.»”.

Ovviamente, l’aumento della prescrizione da 5 a 7 anni riguarda solo le multe fino al 2021. Quelle successive vanno in prescrizione, come di consueto, dopo 5 anni. A titolo di esempio, una multa del 2017 che sarebbe dovuta andare in prescrizione nel 2022, sarà dovuta fino al 31 dicembre 2024. Non bisogna invece pagare le multe antecedenti al 2017 poiché già cadute in prescrizione.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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