La riserva matematica, nella sfera pubblica, è l’importo che il lavoratore deve versare all’Istituto di Previdenza per riscattare o ricongiungere periodi assicurativi che rientrano nel sistema retributivo. Ecco allora come essa viene applicata, come si determina l’onere e come quest’ultimo viene applicato nella ricongiunzione.
Riserva matematica cos’è e in che modo viene applicata
La riserva matematica è una somma che coincide con l’entità delle prestazioni che vengono erogate a favore del pensionato. Essa, quindi, è collegata alla speranza di vita per cui più alta sarà quest’ultima, maggiori saranno le prestazioni erogate e la riserva matematica.
Onere Riserva matematica: come si determina?
L’onere si ottiene moltiplicando l’incremento della quota di pensione (che viene calcolata attraverso il sistema retributivo dopo aver esercitato la ricongiunzione o il riscatto) per delle specifiche tariffe di conversione che sono legate non soltanto ai contributi versati dal lavoratore ma anche dalla sua età. Tali tariffe si trovano allegate al DM del 32 agosto 2007 e riguardano i lavoratori dipendenti che hanno presentato domanda dal 21 novembre del 2007. Per quanto concerne i lavoratori autonomi, invece, per le domande presentate al 6 maggio 2008, i coefficienti da utilizzare saranno quelli che si troveranno allegati al DM del 22 aprile del 2008.
Determinazione dell’onere in caso di ricongiunzione
L’onere dell’operazione non corrisponde alla riserva matematica nel caso di ricongiunzione. L’importo, infatti, deve essere decurtato del valore dei contributi che sono stati versati. Questi devono essere poi rivalutati al tasso del 4.5% e trasferiti nella gestione accentrante.
Riserva matematica: esempio di determinazione dell’onere
Un lavoratore di quarantacinque anni, iscritto al Fondo di Pensione Lavoratori Dipendenti, vuole riscattare il periodo dei suoi studi universitari inerenti al periodo 1986/1988 (con contributi settimanali pari quindi a 104). Egli presenta la domanda di riscatto nel 2016 ed ha una retribuzione media settimanale di 654 euro ed un’anzianità contributiva uguale a 260 settimane al 31 dicembre 2016. Costui, per poter avere, l’esatto importo dell’onore dovrà fare effettuare due calcoli distinti.
Prima, dovrà calcolare la quota di pensione teorica a cui avrebbe diritto in base ai contributi versati e poi dovrà effettuare un calcolo virtuale della stessa quota alla quale avrebbe diritto aggiungendo però le 104 settimane di contribuzione a seguito del riscatto. Il valore della riserva matematica, quindi, è la differenza tra i due calcoli effettuati e a questa poi si dovranno applicare i coefficienti allegati al Decreto Ministeriale del 31 agosto 2007.
Riscatto o ricongiunzione in caso di calcolo contributivo
Se il riscatto o la ricongiunzione vengono calcolate mediante l’anzianità maturata nel sistema contributivo allora l’onere non verrà più calcolato in termini di riserva matematica ma utilizzando l’aliquota contributiva obbligatoria che risulta in vigore alla data di presentazione della domanda.
Nel caso di ricongiunzione, invece, l’onere verrà definito con le stesse procedure ma dovranno essere decurtati i valori dei contributi versati e questi dovranno essere trasferiti nella gestione accentrante .Per altre info sul lavoro e le pensioni, leggi anche: Legge 104, permessi retribuiti per i contribuenti e Pensioni lavoratori precoci.