L’assegno è uno strumento di pagamento che si sostituisce al denaro in contanti perché è un titolo di credito e quindi trasferibile ad altre persone e pagabile a vista ovvero alla sua presentazione. Ecco allora le caratteristiche principali e i rischi per chi lo emette.

Principali caratteristiche dell’assegno

Una delle principali caratteristiche dell’assegno è che esso è pagabile a vista. Significa che può essere pagato dalla Banca di chi ha emesso l’assegno al momento della sua presentazione. Inoltre l’assegno è un titolo di credito.

Ciò significa che chi lo emette può trasferirlo ad altre persone. È necessario, però, che abbia la cosiddetta “girata” ovvero la firma messa sul retro del beneficiario e di altri eventuali giranti. Nel caso l’assegno sia al portatore, invece, la circolazione potrà avvenire mediante la semplice consegna di esso.

Si ricorda che per essere incassato, l’assegno dovrà essere presentato entro un determinato numero di giorni dalla data in cui è avvenuta la sua emissione. Essi saranno otto quando il comune di emissione sarà lo stesso di quello di pagamento altrimenti i giorni saranno quindici. Trascorso tale periodo di tempo, poi, chi ha emesso l’assegno potrà chiedere alla Banca di non pagarlo più per cui il beneficiario non potrà neanche avvalersi del protesto ovvero della possibilità di agire per via giudiziaria per ottenere il denaro dovuto.

Compilazione assegno e cosa si rischia

Chi emette l’assegno dovrà compilarlo inserendo i dati del beneficiario, la data, il luogo di emissione, l’importo e la firma. Solo dopo tale operazione esso potrà essere incassato dal beneficiario. Qualora, però, risulti incompleto la Banca potrà rifiutare il pagamento. Si ricorda che la compilazione completa e corretta rappresenta una forma di tutela per chi lo emette. Proprio per limitare l’utilizzo degli assegni a fini di riciclaggio di denaro, infatti, sono state apportate delle modifiche con il Dlgs del 21 novembre 2017 numero 231 a seguito del quale gli assegni (ed in particolar modo quelli al portatore) dovranno avere la clausola di non trasferibilità.

Essa è obbligatoria per importi pari o superiori ai mille euro.

Data e importo della compilazione dell’assegno

È necessario che venga sempre inserita la data quando si compila un assegno inserendo giorno, mese ed anno in quanto da tale data decorre il termine utile in cui l’assegno potrà essere incassato. Una post-datazione ovvero l’indicazione di una data successiva a quella veritiera potrebbe infatti comportare dei rischi per chi emette l’assegno. Questo perché il denaro potrebbe risultare insufficiente e poi perché tale pratica non è consentita dalla legge. Per quanto riguarda l’importo, invece, esso andrà indicato due volte: prima in cifra e poi in lettere. Regola vuole che dopo l’inserimento di tale valore venga poi inserito il seguente simbolo “#” in modo tale che nessuno possa effettuare delle modifiche. Si ricorda che per motivi di sicurezza i decimali dovranno sempre essere inseriti dopo la virgola anche se pari a zero. In questo modo si eviterà che l’assegno possa subire della variazioni con l’aggiunta di altre cifre.

Beneficiario e firma: compilazione assegno

L’indicazione del beneficiario dell’assegno sarà necessaria affinché chi emette l’assegno sappia nel dettaglio il nome della persona a cui disporrà il pagamento. Qualora si voglia che il pagamento venga effettuato soltanto a favore della persona indicata si dovrà apporre su di esso la clausola “non trasferibile” che è sempre obbligatoria per pagamenti uguali o superiori ai mille euro. Utilizzandola, comunque, si eviterà che l’assegno circoli nelle mani di troppe persone. Anche la firma di chi emette l’assegno sarà necessaria. Essa infatti varrà come ordine per la Banca di pagare il beneficiario. Dovrà però essere uguale a quella depositata in Banca.

Proprio per evitare falsificazioni di firma si invita a firmare sempre con un inchiostro indelebile.

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