I buoni fruttiferi postali sono un prodotto emesso dalla Cassa Depositi e Prestiti SPA e garantito dallo Stato Italiano. Essi non hanno alcun costo di rimborso, gestione e di collocamento. Ecco allora le informazioni sulla differenza di buoni cartacei e dematerializzati nonché il significato della clausola “Cpfr”.

Cartacei e dematerializzati: le differenze tra i buoni postali

Ad oggi i bfp possono essere emessi in forma dematerializzata ed in quella cartacea. La sostanziale differenza è che con questi ultimi si avrà un titolo cartaceo che si dovrà presentare quando si vorrà chiedere il rimborso sia esso a scadenza o anticipato.

Il possessore dei buoni, poi, sarà anche responsabile della loro custodia e del loro utilizzo. L’emissione sarà in tagli da 50 euro e multipli di tale cifra.

I buoni dematerializzati, invece, non saranno cartacei bensì rappresentati soltanto da una scrittura contabile effettuata su di un conto di regolamento. Quest’ultimo sarà il conto corrente BancoPosta o il libretto di risparmio postale per cui chi non possiede uno dei due non potrà scegliere la forma di buono dematerializzato. Attenzione, Poste Italiane comunica i buoni che si sottoscriveranno, inoltre, dovranno avere la stessa intestazione del relativo conto di regolamento. Qualora, poi, si chieda rimborso a scadenza o anticipato, esso avverrà in automatico su tale conto per cui quest’ultimo non potrà essere chiuso prima della scadenza dei buoni. Anche i dematerializzati saranno emessi come i cartacei in tagli da 50 euro e multipli di tale cifra.

Clausola CPFR, le info e cointestazione

Poste Italiane ricorda che i buoni fruttiferi postali potranno essere cointestati ma mai tra più di quattro persone che dovranno essere maggiorenni. Inoltre ognuno avrà la facoltà di rimborso disgiunto se essa non sarà esclusa durante la sottoscrizione del buono. Infine non si potranno cointestare buoni tra due soggetti minorenni o tra un minorenne ed un maggiorenne.

Per quanto concerne la clausola “cpfr” essa sta a significare “con pari facoltà di rimborso”. Ciò significa che tutti gli intestatari, quindi al massimo quattro, potranno chiedere in modo autonomo il rimborso del buono. Dovranno, però, presentare all’atto della richiesta il titolo cartaceo in loro possesso. Si ricorda infine che la Cassa Depositi e Prestiti darà anche la facoltà agli intestatari di notificare un’opposizione in modo tale che il buono non potrà essere rimborsato senza il consenso degli altri. Tale richiesta dovrà essere presentata direttamente presso gli uffici di Poste Italiane o mediante notifica di un ufficiale giudiziario.

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