Fin dalla loro nascita, i buoni fruttiferi postali sono stati considerati attraenti dai risparmiatori/investitori per diverse ragioni. La prima è sicuramente la sicurezza in quanto sono garantiti dallo Stato Italiano per cui c’è una bassissima possibilità che si perda il capitale investito. Ciò li rende quindi una scelta popolare per coloro che preferiscono una maggiore sicurezza finanziaria rispetto a investimenti più rischiosi come azioni o obbligazioni aziendali.

Piacciono poi così tanto perché offrono un tasso di interesse garantito. Chi li sottoscrive, infatti, saprà con esattezza quanto si guadagnerà sin dall’inizio.

Tale possibilità potrebbe quindi rivelarsi attraente per chi cerca un flusso di reddito stabile e prevedibile. Infine, un altro punto di forza di questo prodotto è l’accessibilità: possono essere infatti acquistati presso gli uffici postali oppure online e non richiedono un investimento iniziale elevato. Occhio però alla data di prescrizione.

Cos’è la prescrizione

I buoni fruttiferi postali cessano di essere fruttiferi ovvero di produrre interessi alla data di scadenza che varia a seconda del titolo che si sceglie. Nel caso del 3×4, ad esempio, il titolo scade dopo dodici anni ma l’importo e gli interessi possono essere incassati entro la data di prescrizione che è attualmente di 10 anni dalla scadenza del buono.

Se quest’ultimo va in prescrizione, poi, si perde il diritto ad incassare sia il capitale investito che gli interessi nel frattempo maturati. Proprio per questo Poste Italiane sta invitando tutti a verificare la data di scadenza nonché quella di prescrizione dei propri titoli cartacei. Questa operazione si può effettuare rivolgendosi agli uffici postali, consultando il sito ufficiale di Poste o quello di Cassa Depositi e Prestiti. C’è inoltre una circolare emanata dalla quale è possibile controllare tutti i numeri di serie dei titoli di prossima prescrizione.

Buoni fruttiferi postali di prossima prescrizione e scadenza, occhio al numero di serie

Dall’avviso emanato da Poste Italiane è possibile sapere quali sono i buoni fruttiferi postali di prossima prescrizione. Per l’anno 2023, ci sono i buoni 18 mesi serie D19-D20-D21-D22-D23-D24-D25-D26-D27-D28-D29-D30 emessa da luglio 2011 a giugno 2012.

I Bfp 18 mesi Plus serie Z01-Z02-Z03-Z04-Z05-Z06-Z07-Z08-Z09-Z10-Z11 emessa da agosto 2011 a giugno 2012. Inoltre i titoli dedicati ai minori intestati ai nati dal 1°gennaio 1995 al 31 dicembre 1995. E ancora gli ordinari Serie O emessa da gennaio 1983 a dicembre 1983. Si potrà richiedere il rimborso fino al 31 dicembre 2023.

Si legge inoltre che andranno in prescrizione i Bfp 170 Cdp Fedeltà serie TF204A191107 emessa dal 7 novembre 2019 al 31 dicembre dello stesso anno. I 170 Cdp Premium della serie TF304A191118 emessa dal 18 novembre 2019 al 31 dicembre dello stesso anno. In più i 3×4 della serie T01 emessa dal 24 ottobre 2011 al 31 ottobre dello stesso anno e quelli della serie T02 emessa dal 1° novembre 2011 al 30 novembre del medesimo anno. Inoltre quelli della serie T03 emessa dal 1° dicembre al 31 dicembre del 2011. Ci sono poi quelli dedicati ai minori nati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2005 e gli ordinari della serie Q. Esattamente quelli emessi da gennaio a dicembre 1993 e quelli della serie A5 – A6 – A7 – A8 – A9 emessa da gennaio a dicembre 2003.

Riassumendo…

1. I buoni fruttiferi postali sono tra gli strumenti di risparmio/investimento più apprezzati dagli italiani
2. Tutti hanno una data di scadenza e prescrizione
3. La prescrizione arriva dopo 10 anni dalla scadenza del titolo e quando avviene si perde il diritto alla restituzione del capitale investito e degli interessi. C’è un avviso di Poste Italiane dove sono inserite tutte le tipologie e le serie dei titoli di prossima prescrizione.

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