I buoni fruttiferi Poste tornano ad essere molto gettonati tra i piccoli e medio risparmiatori italiani. Se finora ha sempre attirato la sicurezza dell’investimento, con i nuovi aggiornamenti degli interessi anche la redditività è allettante.

Esistono diversi tipi di buoni fruttiferi postali, da non confondere con i titoli di Stato. In questo articolo ci soffermiamo sui buoni ordinari. Chi vuole può usare il simulatore sul sito di Poste Italiane per confrontare la convenienza di questo prodotto con il buono fruttifero 3×4 che dura appunto 12 anni.

In particolare analizziamo la differenza tra buono cartaceo o dematerializzato e, rispondendo al quesito di un lettore, cercheremo di capire se è possibile passare dall’uno all’altro, ovvero se la differenza è solo nella forma o anche nella sostanza.

Buono fruttifero e dematerializzato: differenze e quale conviene

I Buoni fruttiferi postali possono essere emessi in forma cartacea o dematerializzata.
Nel primo caso il sottoscrittore, al momento della firma, riceve un titolo cartaceo che dovrà presentare qualora richieda il rimborso sia anticipato oppure al momento della scadenza. La responmsabilità della custodia e dell’utilizzo del titolo è del titolare. Tali Buoni vengono emessi in tagli da 50 euro e multipli.
I Buoni emessi in forma dematerializzata esonero da questo rischio di smarrimento perché sono rappresentati esclusivamente da una scrittura contabile effettuata su un conto di regolamento (Libretto di risparmio postale o conto corrente Bancoposta). L’intestatario del conto e del buono de materializzato devono coincidere. Quindi, in altre parole, solo i correntisti Poste o chi possiede a suo nome un libretto di risparmio, possono sottoscriverne uno. Nel caso di richiesta di rimborso del Buono, a scadenza o anticipato, l’accredito del montante maturato viene caricata in automatico sul conto di regolamento. Non si potrà chiudere il conto sui cui sono aperti buoni fruttiferi di questo tipo. Per quanto riguarda l’importo, anche i Buoni dematerializzati sono emessi in tagli da 50 euro e multipli e possono essere rimborsati anticipatamente sia per il totale dell’importo sottoscritto, sia in misura parziale, sempre nel rispetto del taglio minimo e multipli.

Chi ha un buono cartaceo può chiederne la dematerializzazione?

“Mi chiamo Antonio e qualche anno fa ho sottoscritto tre buoni fruttiferi postali cartacei. Ora per altre ragioni ho aperto un conto alle Poste e quindi vorrei chiedere la dematerializzazione dei miei buoni perché tra l’altro prima li custodiva mia mamma ma è venuta a mancare e io sono molto disordinato quindi ho paura di perderli. E’ possibile?”

La normativa prevede la possibilità di dematerializzazione dei Buoni cartacei secondo le modalità indicate presso l’ufficio postale, sempre a condizione che il titolo da dematerializzare ed il Libretto postale o conto corrente Bancoposta destinato a fungere da conto di regolamento siano intestati alla stessa persona.

Questi e altri dubbi sui buoni fruttiferi postali trovano risposta nelle FAQ del sito di Poste nella pagina dedicata a cui rinviamo per ulteriori chiarimenti.