La crisi energetica sta cambiando e cambierà molti aspetti della nostra vita dei prossimi mesi. Da più parti arrivano proposte per abolire il cambio da ora legale a ora solare che dovrebbe avvenire nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre. Estendere l’ora legale per tutto l’anno e cancellare definitivamente l’ora solare potrebbe portare a un risparmio energetico, la cui stima però è particolarmente contraddittoria.

Non è chiaro, per dirla semplice, quanto sia effettivo il risparmio, dal momento che si guadagnerebbe un’ora di luce in più nel pomeriggio, ma la si perderebbe comunque al mattino.

La questione è davvero molto dibattuta e il caro bollette è divenuto l’elemento discriminante. Ma c’è anche un altro ordine di problemi connesso alla salute: farebbe davvero bene al ritmo circadiano corporeo l’estensione dell’ora legale?

Quali sarebbero i risparmi in bolletta con l’abolizione del cambio ora legale e solare?

La SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale) ha chiesto ufficialmente al governo di mantenere l’ora legale in maniera permanente perché i vantaggi, in termini di risparmio sui consumi energetici, sarebbero notevoli. In realtà, però, le stime divergono notevolmente. Codacons ha lanciato un sondaggio e circa l’80% degli intervistati concorderebbe con l’idea dell’abolizione. L’Associazione dei Consumatori stima che i risparmi potrebbero aggirarsi intorno ai 500 milioni di euro all’anno.

Una stima corretta dovrebbe tenere conto sia del risparmio energetico dovuto a un’ora di luce in più pomeridiana, sia dell’aumento dei consumi dovuto a un’ora di luce in meno al primo mattino. Partendo da questo dato, sottolineato anche dal Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, SIMA ha confermato che, non spostando le lancette, il risparmio sarebbe di 500 milioni di euro. Molto più ottimisti, invece, sono i calcoli di Terna, che stima il vantaggio nell’ordine di 1,8 miliardi di euro, e quelli del Centro Studi di Conflavoro PMI che parla di 2,7 miliardi di euro.

In realtà, sono in molti a non concordare con questa proposta. Il già citato Roberto Cingolani sottolinea due questioni. La prima è che, molto probabilmente, il risparmio non sarebbe così consistente, perché occorrerebbe calcolare con attenzione (ed è difficilissimo) quanto si consumerebbe con un’ora di buio in più la mattina. La seconda concerne la mancanza di unanimità da parte dell’Europa, che potrebbe portare a fusi orari differenti nel continente.

Ma dal punto di vista della salute, cosa sarebbe preferibile?

Se è vero che la crisi energetica è la questione centrale, oggi, è anche vero che il cambio ora legale e solare porta con sé una serie di disturbi. Ma, forse, disturbi maggiori ci sarebbero mantenendo l’ora legale in maniera permanente. Il primario del Centro di Medicina del sonno all’ospedale San Raffaele di Milano, Luigi Ferini Strambi, sottolinea come il cambio d’ora abbia un impatto sulla salute: nei giorni immediatamente successivi, si registrano infatti percentuali maggiori di infortuni sul lavoro, incidenti stradali e infarti.

Il problema, però, sta nel fatto che l’ora legale si discosta in maniera notevole dai ritmi circadiani dell’organismo, in quanto svegliarsi notevolmente prima dell’alba porta un aumento di disturbi metabolici, di problemi al sistema cardiovascolare e di insonnia. La Società Italiana di Endocrinologia sottolinea i rischi che si corrono se la decisione dovesse essere assunta.

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