Paura dei rincari? Il caro bollette vi affligge e volete cambiare operatore perché avete individuato un’offerta migliore con un altro gestore? Attenzione, perché in alcuni casi il passaggio può essere a pagamento. Ecco quando e perché.

Caro bollette, quando si paga il cambio di operatore?

Nel 2024 il servizio a maggior tutela andrà definitivamente in pensione, essendo stato prorogato a inizio anno solo per questo 2023. Tutti gli italiani dovranno quindi necessariamente passare al mercato libero, indicando quindi il nuovo gestore.

In realtà, però, sono ormai già tantissimi coloro che si spostano periodicamente da un gestore all’altro, proprio per sfruttare le migliori offerte che i vari competitor mettono sul piatto di tanto in tanto. Si tratta di una procedura sostanzialmente semplice. Tra l’altro Arera sta studiando il sistema per renderla ancora più veloce e completarla nel giro di 24 ore. Dov’è la magagna? Il problema è che infatti in alcuni casi tale passaggio non è gratis.

In quali occasioni cambiare operatore ci comporta dei costi? In realtà, la casistica ci presenta oggi due casi soltanto: il primo è quando un utente passa da un operatore all’altro senza aver completato l’anno di contratto con il primo gestore, cosa che solitamente comporta delle penali che si andranno ad addebitare in bolletta. Il caro bollette però si può fare sentire anche se decidiamo invece di passare dal mercato libero a quello di maggior tutela, cosa che, come detto, rimarrà attiva solo per quest’ultimo anno. Questi, in sintesi, sono i soli due casi in cui ci viene addebitato un costo per il nostro passaggio con un nuovo operatore.

A quanto ammonta il danno?

E veniamo, a questo punto al secondo quesito relativo alle penali per il cambio di operatore. Di quanto aumenterà il nostro caro bollette per il passaggio con altro gestore? Anche in questo caso la risposta di sdoppia in due, a seconda dei due casi sopra elencati.

Nel caso in cui, infatti, il passaggio verrà fatto prima delle fine dell’anno di contratto, il costo sarà di 27 euro, salvo diversa indicazione da parte dell’operatore di appartenenza. Nel secondo caso, invece, ossia il passaggio da mercato libero a quello di maggior tutela, sarà necessario pagare l’imposta di bollo, il cui costo è di 16 euro.

Per fortuna, in entrambi i casi, non sono previste invece spese per il contatore, in quanto il passaggio avverrà senza alcun intervento tecnico. Ad ogni modo, al di là di queste spese una tantum, il passaggio a una nuova offerta può essere l’unico sistema per contrastare adeguatamente il caro bollette. Farlo è semplicissimo, basta attivare il nuovo contratto con i propri dati anagrafici, il codice alfanumerico identificativo dell’utenza (Per per gas, Pod per energia elettrica) e aggiungere mail e numero di telefono personali. In caso di domiciliazione bancaria, sarà necessario indicare anche il personale codice Iban. Al momento, tale passaggio ha una tempistica di circa un mese. Ma come detto, in u futuro più o meno vicino potrebbe ridursi addirittura a solo un giorno di attesa.