Come ottenere i 25 mila euro del Fondo Studio 2024?

Giù istituto dalla Meloni quando era ministra della Gioventù, il Fondo Studio 2024 si rafforza con un nuovo emendamento.
3 mesi fa
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Ai prestiti per gli studenti ora si aggiunge anche la garanzia dello Stato. È ciò che ha approvato la Commissione Istruzione alla Camera su emendamento di Fratelli d’Italia. Stiamo parlando del Fondo Studio 2024. La sua prima versione venne istituita nel 2010 durante il governo Berlusconi dalla stessa Giorgia Meloni presso Consap. All’epoca l’attuale premier era ministro della Gioventù. Il dl passerà presto all’esame della Camera. Vediamo in cosa consiste e come ottenerlo.

Un prestito da 25 mila euro per i più meritevoli

Rispondiamo subito alla domanda più frequente, ossia a chi spetta il fondo studio.

Si tratta di un prestito fino a 25.000 euro rivolto agli studenti universitari e i neolaureati più bravi e privi di mezzi, al fine di permettere loro diintraprendere un percorso di studi o di completare la propria formazione. Il programma “fondo per lo studio” permette di ricevere fino a 25.000 euro di finanziamento, erogati in rate annuali di importo non inferiore a 3.000 euro e non superiore ai 5.000 euro. Chi riceve il finanziamento deve restituirlo in un periodo tra 3 e 15 anni. Lo Stato fornisce la sua garanzia alle banche in caso i beneficiari non dovessero riuscire a restituire le somme erogate.

È proprio quest’ultima la novità che è stata appena inserita, voluta dal deputato di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese. L’investimento per tale fondo di studio è stato di 20 milioni di euro e la sua gestione, come detto, è stata da sempre, cioè sin dall’inizio, affidata a Consap. Quest’ultima, insieme al Dipartimento per le politiche giovanili di Palazzo Chigi, ha sottoscritto un protocollo valido a partire dal giugno 2011. Tornado sulla restituzione del prestito, è bene precisare che essa inizia non prima del 30° mese dopo l’ultima rata del finanziamento. Se non si restituisce, il Fondo copre il 70% dell’importo residuo per l’istituto finanziario.

Fondo Studio 2024, cos’altro sapere?

Il ruolo delle banche sarà senza dubbio cruciale per la chiusura del dl.

Infatti, i finanziatori che erogheranno i prestiti saranno tenuti a indicare le condizioni economiche di maggior favore applicate ai beneficiari in ragione dell’intervento del Fondo. Sulla questione è intervenuto anche Sestino Giacomoni, presidente della Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici: “Si tratta di un grande risultato che consentirà a Consap di mettere in atto il rilancio e il potenziamento del Fondo Studio. È stato lo stesso presidente del Consiglio Meloni, che ha invitato ad apportare modifiche e migliorie al Fondo, nella speranza che si possa dare l’opportunità al nostro Paese di crescere ed evolversi attraverso la formazione dei giovani meritevoli”.

Come detto, il ruolo delle banche rimane cruciale, si attende quindi la convocazione da parte di Consap del tavolo Abi e Cdp per far sì che tutti gli istituti di credito italiani mettono sul piatto la massima disponibilità al fine di erogare velocemente i prestiti previsti. Sempre Giacomini a tal proposito precisa che le banche non dovranno fare accantonamenti e potranno concedere i prestiti ai giovani più bravi e privi di risorse alle condizioni migliori. Insomma, un altro piccolo successo da poter annoverare tra i traguardi raggiunti dall’attuale politica.

I punti più importanti…

  • il Fondo Studio ora si avvale della garanzia dello stato;
  • istituti nel 2010 durante il Governo Berlusconi e voluto dalla stessa Meloni, prevede prestiti fino a 25 mila euro;
  • i prestiti son rivolti ai giovani più meritevoli e privi di risorse, lo stato offre la sua garanzia in caso di mancata restituzione del prestito.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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