MutuiQuando si va in banca per richiedere la concessione di un mutuo può capitare che venga richiesta l’apertura previa di un conto corrente presso l’istituto di credito per l’addebito delle rate. Ma questa pratica è da considerare legittima? Il Decreto Salva Italia sul punto è chiaro: la concessione di un mutuo non può essere subordinata alla sottoscrizione di una polizza assicurativa erogata dalla medesima banca, istituto o intermediario ovvero all’apertura di un conto corrente presso la medesima banca, istituto o intermediario.

Questa pratiche commerciali sono quindi da considerare scorrette. Nella pratica però, come confermato dai dati esposti da Fabio Picciolini dell’Adiconsum, le banche costringono il mutuatario a diventare a tutti gli effetti anche un correntista lasciando intendere che questa sia la procedura di legge.

Aprire un conto corrente con la Banca che concede il mutuo conviene?

Nella legge quindi nulla vieta di chiedere alla banca Y un mutuo anche se si ha il conto presso la banca X. Diverso è il discorso relativo alla convenienza di tale situazione. In particolare bisogna vedere se la banca in cui si è correntisti autorizza bonifici illimitati a costo zero attraverso la piattaforma web. In caso contrario bisogna tenere senza dubbio conto delle spese per i bonifici periodici necessari al pagamento della rata anche se tendenzialmente la spesa resta inferiore a quella dei costi di gestione di un conto corrente (circa 106 euro l’anno). Se si decide di aprire comunque un nuovo conto corrente per questioni di praticità, c’è un’altra norma che bisogna conoscere. Da giugno 2011 le banche che “propongono” l’apertura di un conto corrente subordinato all’erogazione del mutuo sono obbligate ad includere e compensare questo costo nel Taeg, il Tasso annuo effettivo globale che tiene conto oltre che degli interessi anche di tutti gli oneri accessori legati a un finanziamento.

Stesso discorso per le spese di incasso rata.