Il conto corrente è da sempre uno strumento fondamentale per la gestione delle finanze personali. Consente infatti di effettuare transazioni, ricevere stipendi e pagare le spese quotidiane. Fino a poco tempo fa, il deposito era la scelta preferita per far fruttare la liquidità senza rischi perché offriva e offre un rendimento interessante. Di recente, invece, è arrivata una nuova opzione: parliamo del conto corrente remunerato. Quest’ultimo è un’alternativa ai depositi bancari e dà la possibilità di far crescere i risparmi in modo immediato e senza vincoli.

Nell’era dell’incertezza finanziaria, capire le differenze tra queste opzioni è cruciale per prendere decisioni informate. Ecco allora come individuare il prodotto più adatto alle proprie esigenze.

Quali vantaggi?

Per chi non lo sapesse, il prodotto remunerato combina la familiarità di un conto corrente con la redditività dei conti deposito. La gestione flessibile della liquidità senza vincoli e costi aggiuntivi lo rende quindi molto attraente. Ma quali sono le differenze effettive tra i due prodotti di risparmio/investimento?
Sicuramente la prima diversità che salta all’occhio tra i due è il rendimento medio. Ovviamente quello dei conti deposito tende a superare quello dei conti correnti remunerati. Ci sono, però, delle variabili come l’imposta di bollo e la flessibilità d’uso della liquidità che rendono la scelta abbastanza complessa.
Confrontando i numeri, comunque, come sottolinea Sostariffe.it, si notano delle differenze significative nei rendimenti. Il guadagno netto annuo per un conto corrente remunerato è inferiore ma la disponibilità immediata dei fondi può essere cruciale. Dall’analisi si evince che il rendimento di un conto corrente remunerato è circa il 70-75% di quello di un conto deposito se si mantiene costante la durata del deposito. Il rendimento, quindi, rappresenta un fattore chiave nella scelta tra i due prodotti.
Attualmente dai dati raccolti, si evince che il rendimento medio è del 2,66% lordo a un anno per i correnti remunerati, mentre i conti deposito offrono un tasso di interesse lordo del 3,55%.

Ecco un esempio se si considera un deposito di 20.000 euro: il guadagno netto alla fine del primo anno per un conto corrente remunerato sarebbe di circa 350 euro, mentre per un conto deposito si avvicinerebbe ai 500 euro.
Per quanto riguarda i costi, non dimentichiamo che c’è anche l’imposta di bollo da pagare. Nel conto corrente remunerato, si applica solo se la giacenza media supera i 5.000 euro mentre nei conti deposito è sempre presente ed è calcolata come il 2 per mille delle somme depositate.

Conto corrente remunerato Vs conto deposito: scegliere con saggezza il percorso dei risparmi

L’analisi delle proposte bancarie, se si prendono in considerazione i rendimenti e i periodi promozionali, è essenziale per effettuare una scelta oculata. Chi opta per un conto corrente remunerato, quindi, deve valutare il rendimento post-promozionale mentre chi sceglie un conto deposito deve esaminare le durate e la periodicità degli interessi. Un’opzione strategica potrebbe essere l’utilizzo combinato di entrambi i prodotti in modo tale da massimizzare i rendimenti e avere flessibilità nelle spese quotidiane.
La scelta tra i due, dunque, si basa sulle necessità individuali. Usarli insieme potrebbe essere una buona scelta: sfruttare i conti deposito vincolati per guadagni elevati e mantenere parte della liquidità nei conti correnti remunerati per garantire flessibilità nelle spese quotidiane.

In conclusione…

1. La scelta tra conto corrente remunerato e i conti deposito dipende dalle esigenze individuali ma bisogna prestare attenzione alla differenza tra tasso di interesse lordo e netto
2. Entrambi offrono vantaggi distinti, e la decisione migliore si basa su una valutazione attenta delle caratteristiche specifiche di ciascuna opzione
3. Per massimizzare la gestione dei risparmi, una strategia combinata può essere la chiave: sfruttare i conti deposito vincolati per guadagni più elevati e mantenere parte della liquidità nel conto corrente remunerato per garantire flessibilità nelle spese quotidiane.