Cosa scegliere tra buoni fruttiferi postali, libretti di risparmio e BTp per avere il massimo guadagno? Questa è la domanda che in molti si pongono. Prima di dare una risposta, ricordiamo i bfp sono prodotti di investimento emessi dalla Cassa Depositi Prestiti e garantiti dallo Stato Italiano così come i libretti di risparmio postale. Ci sono poi i BTp che sono buoni del Tesoro poliennali a medio-lungo termine emessi dal Dipartimento del Tesoro.

Libretti risparmio e buoni fruttiferi postali: cosa scegliere per avere il massimo guadagno

Esistono diverse tipologie di libretti di risparmio di Poste Italiane per rispondere al meglio alle esigenze dei clienti.

Possono essere richiesti anche in forma dematerializzata per prelevare/versare in sicurezza mediante carta libretto. L’offerta del momento riguarda il libretto Smart sul quale si potrà attivare l’offerta SuperSmart. Con essa si potrà avere un tasso di interesse più alto a scadenza sulle somme accantonate. Ricordiamo che l’accantonamento minimo dovrà essere di 1000 euro. Il rendimento base del libretto postale sarà dello 0,001% mentre con tale offerta il tasso di interesse annuo lordo a scadenza sarà dello 0,40%. La promo si potrà attivare da poste.it, dalla app BancoPosta e in ufficio postale e la durata sarà di 360 giorni.
Il migliore tra i buoni fruttiferi postali del momento è invece quello 4×4 per investimenti fino a 16 anni. Grazie ad esso si potrà contare su rendimenti fissi crescenti con flessibilità di rimborso dopo 4, 8 e 12 anni con interessi maturati. Prima di tale periodo si avrà diritto solo al capitale investito. Alla fine del 4° anno, il rendimento sarà dello 0,20%, dopo l’8° anno dello 0,30%, dopo il 12° anno dello 0,40% e dopo il 16° anno dello 0,75%. Questo secondo le condizioni in vigore dal 6 novembre 2020.

Cosa scegliere per avere il massimo guadagno: i BTp?

E venendo ai BTp, quale sarebbe la scadenza su cui puntare per ottenere il massimo guadagno? Al momento, la più lunga è quella emessa qualche mese fa e che reca come data di rimborso l’1 marzo 2072 con cedola 2,15% (ISIN: IT0005441883).

E naturalmente è anche il titolo con il rendimento più elevato, essendo quello della durata più lunga. Oggi, offre il 2,03% lordo. Al netto della tassazione, l’1,78%.
Si acquista a una quotazione di 103, per cui per investire 1000 euro nominali dovreste spenderne 1030. Ad ogni modo, si configura per questa fase come un discreto investimento. In effetti, riesce a più che coprire il tasso d’inflazione, un fatto niente affatto scontato di questi tempi. Anzi. Presenta un grosso limite: la durata. Eccessivo attendere più di 50 anni per farsi rimborsare il capitale. Ed ecco che potremmo trovarci costretti a monetizzare il titolo rivendendolo sul mercato secondario. In questo caso, però, ci esporremmo al rischio di volatilità dei prezzi, potendo anche subire una perdita.
Infine, data l’altissima “duration”, il BTp 2072 si mostra molto sensibile alla variazione dei tassi di mercato. Ne consegue che tende a guadagnare molto quando i rendimenti scendono e a crollare altrettanto quando i rendimenti salgono.

Leggi anche: Conviene investire 5000 euro in Poste Italiane con i buoni fruttiferi postali o è meglio scegliere i Titoli di Stato?