Una brutta abitudine è tra le cose più difficili da contrastare e spesso le cattive realtà consolidate sono dei veri e propri illeciti ai danni della comunità. A Milano alcuni attivisti hanno lanciato una grande provocazione, quella delle finte multe da mettere sul parabrezza delle auto. Per quale motivo è nato questo fenomeno che sta facendo molto parlare di sé sul web? Naturalmente, il motivo è molto semplice, nella città meneghina infatti da tempo esiste la cattiva abitudine di parcheggiare le auto sul marciapiedi.

Ed ecco che spunta la protesta pacifica dei cittadini.

Basta parcheggi selvaggi

Risparmiare tempo e denaro è una pratica che deve essere perseguita nella legalità, non ai danni del prossimo. A quanto pare non tutti gli italiani lo hanno capito. Parcheggiare sul marciapiedi invece di scegliersi un parcheggio a pagamento permette senza dubbio di risparmiare soldi (se non si viene beccati da un vigile), ma è illegale. Molti penseranno “ok, ma che reale danno faccio alla comunità se mi fermo mezz’ora sul marciapiedi?”. Il disagio può essere davvero grande, innanzitutto perché è un percorso esclusivo per i pedoni, e poi perché l’auto parcheggiata in tale modo crea una barriera architettonica che può essere d’intralcio per persone in carrozzina, o per mamme che portano il proprio bimbo in passeggino.

Ecco dunque che nascono le finte multe, un monito contro furbetti, coloro che sono stati etichettati come esponenti dell’abilismo, “un sistema discriminatorio fatto di pratiche, linguaggi, valori e convinzioni radicate nella nostra cultura secondo cui la disabilità è una devianza rispetto alla norma, e in quanto tale vale meno”. La definizione ci arriva dagli stessi attivisti, i quali già da tempo avevano lanciato dei messaggi per provare a sensibilizzare la comunità meneghina, ma con scarsi risultati, ed ecco quindi che sono passati a una nuova azione, sempre pacifica, per risolvere il problema.

Finte multe sul parabrezza

Stavolta non parliamo di truffe come nel caso delle finte vacanze con Airbnb, ma di una protesta davvero interessante. Le brutte abitudini sono dure a morire, ma se la legge non interviene ci possono pensare i cittadini a metterci il proprio impegno per farla rispettare. Certo, non bisogna sostituirsi ad essa, ma la protesta delle multe pacifiche ci sembra un buon modo per ricordare ai furbetti che stanno compiendo un atto illecito. Sulla finta contravvenzione c’è scritto: “Questo non è un verbale”. Seguono una serie di frasi che prendono spunto dalle vere multe che segnalano le infrazioni per elencare gli illeciti morali dei furbetti:

“2024, e ancora le persone non si fanno scrupoli a parcheggiare sul marciapiede . Veicolo, non importa se intralcia il passaggio è ugualmente un problema”. Numerose le violazioni: “Ti preoccupa più prendere una multa che essere d’intralcio per le persone con mobilità ridotta”, “non hai mai valutato la gravità della situazione”, “sei di fretta quindi ignori il problema”, “non hai mai dovuto affrontare una città piena di ostacoli”. Il testo termina con “la multa è falsa, ma c’è chi paga sempre”.

Gli attivisti fanno parte del gruppo Nessunotocchimario, il presidente dell’Associazione, Amanda Salvucci, afferma che l’abilismo è “un sistema discriminatorio fatto di pratiche, linguaggi, valori e convinzioni radicate nella nostra cultura secondo cui la disabilità è una devianza rispetto alla norma, e in quanto tale vale meno”. Sul foglietto è presente anche un QR Code che rimanda al sito apposito, nel quale vengono mostrate tutte le auto parcheggiate in maniera irregolare, altro stratagemma per sensibilizzare i cittadini. Sul sito si legge: “Perché sei in questa pagina? Hai parcheggiato la tua auto sul marciapiede pensando “tanto mi fermo due minuti”, o forse non hai trovato parcheggio ed eri in ritardo per quella riunione importante. Però la tua auto crea un ostacolo per chi si muove in sedia a rotelle, impedendo loro di passare con la stessa serenità con cui tu poi rientri a casa”.

Riassumendo…

  • basta alla pratica di parcheggiare le auto sul marciapiede, attivisti milanesi si mobilitano;
  • scatta la pratica delle finte multe, uno stratagemma per sensibilizzare i cittadini;
  • il parcheggio illecito permette di risparmiare tempo e soldi (se non si viene beccati da un vigile), ma è un atto illegale e crea danni alla comunità.