Comprare casa è sempre più difficile, mentre chi ha già un mutuo a tasso variabile sta facendo i conti con continue impennate della rata. A partire da novembre, però, si è assistito nel panorama finanziario a un’inversione di rotta significativa nei mutui a tasso fisso, con un primo calo importante del costo dei prestiti per l’acquisto di una casa. Dopo un periodo di forte crescita, i tassi sembrano finalmente in discesa, prospettando un allentamento della stretta monetaria da parte delle banche centrali.

Questa discesa dei tassi di interesse nei mutui sta generando un crescente interesse tra gli acquirenti, ansiosi di beneficiare di condizioni più favorevoli.

I mutui a tasso fisso invertono la rotta

L’inversione di rotta riguarda soltanto i mutui a tasso fisso, perché gli indici legati ai mutui a tasso variabile hanno mostrato una variazione molto meno significativa. A sottolineare questa tendenza è Angelo Spiezia, amministratore delegato di Telemutuo, il quale ha mostrato come questa discesa sia stata evidente soprattutto nelle ultime settimane, riflettendo un andamento in discesa del costo di finanziamento. Questo cambiamento sembra essere correlato alle prospettive di un imminente allentamento della stretta monetaria da parte della Banca Centrale Europea. Si ritiene, infatti, che queste riduzioni potrebbero divenire sempre più importanti nei prossimi mesi.

Le prospettive di riduzione dei tassi da parte della Banca Centrale Europea

Sembra essere arrivato finalmente il momento di una discesa dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea. Dopo una lunga serie di rialzi che li ha portati al 4,5%, la frenata dell’inflazione e il rallentamento dell’economia indicano che la BCE potrebbe nei prossimi mesi ridurre i tassi. Stando alle stime degli analisti, la Banca Centrale Europea (BCE) potrebbe essere la prima banca centrale a ridurre i tassi di interesse nel 2024. Questa mossa avrebbe l’obiettivo di contrastare l’inflazione, che si è attestata al 2,4% a novembre nell’Eurozona, avvicinandosi al target del 2% della BCE.

Gli esperti del settore prevedono un primo taglio di 25 punti base a marzo, seguito da un secondo taglio di pari importo a giugno. Altri esperti suggeriscono la possibilità di un ulteriore taglio dello 0,5% nella seconda metà del 2024. Queste prospettive stanno già influenzando positivamente i tassi dei mutui a tasso fisso.
Nelle scorse settimane, comunque, la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha espresso cautela e ha sottolineato il rischio di un’ulteriore impennata dell’inflazione dovuta ai problemi nelle catene di approvvigionamento e all’aumento dei costi dell’energia.

Simulazioni e risparmi per i nuovi acquirenti

Ma ritorniamo ai mutui a tasso fisso. Le simulazioni attuali offrono uno sguardo chiave su come la discesa dei tassi stia influenzando concretamente i futuri acquirenti. Secondo Facile.it, il miglior tasso fisso per un mutuo standard di 126.000 euro in 25 anni è ora del 3,36%, rispetto al 4,1% di ottobre scorso. Ciò si traduce in una rata mensile inferiore di circa 62 euro, con un risparmio totale di 18.600 euro per l’intera durata del finanziamento. Anche i valori medi delle proposte mostrano una tendenza al ribasso, con tassi fissi medi ora intorno al 3,5%, rispetto al 4% di ottobre.
L’ufficio studi di Telemutuo, in questi ultimissimi giorni, evidenzia che tra metà novembre e metà dicembre, il tasso di riferimento per i mutui a tasso fisso è sceso dal 3,67% al 3,05%. Questo si traduce in un risparmio mensile di 31,63 euro per un prestito da 100.000 euro a 20 anni e di 33,28 euro a 30 anni. Il risparmio è notevole nel lungo periodo: rispettivamente di 7.951 euro e 11.980 euro. Per un prestito di 200.000 euro, il risparmio si amplifica, con una riduzione di 63,26 euro al mese a 20 anni e di 66,56 euro a 30. Alla fine del finanziamento, ciò si traduce in risparmi significativi, tra i 15.182 euro e i 23.961 euro, a seconda della durata del prestito.

In sintesi…

1. La discesa dei tassi di interesse nei mutui offre un’opportunità unica per i nuovi acquirenti di risparmiare considerevolmente sul costo complessivo del finanziamento
2. Mentre i tassi fissi mostrano una chiara tendenza al ribasso, i tassi variabili rimangono stabili. Gli acquirenti devono considerare attentamente quale opzione si adatti meglio alle loro esigenze finanziarie

3. La riduzione dei tassi è strettamente legata alle prospettive economiche. Monitorare da vicino le decisioni delle banche centrali e l’andamento dell’inflazione rimane cruciale per comprendere come potrebbero evolvere ulteriormente le condizioni del mercato immobiliare.