Tutti avranno ricevuto dei regali per il Santo Natale. Quest’abitudine dello scambio dei doni, infatti, è molto antica. Secondo la leggenda, infatti, fu il re dei Sabini, Tito Tazio, a dare inizio a tale usanza. La leggenda racconta, infatti, che il sovrano chiese in dono ai sudditi, ogni capodanno, un ramoscello di alloro o di ulivo colto nel bosco sacro della dea Strenia. E proprio da questo nome deriva la parola strenna.

Tornando al presente e alle festività natalizie che, come si sa, sono sinonimo di regali, ci si chiede già come fare per restituirli o cambiarli? Non tutti, infatti, hanno gradito completamente ciò che hanno ricevuto e si chiedono quanto tempo avranno a disposizione per agire.

Come funzionano lo scontrino di cortesia e il recesso

Quasi tutti i negozi nel periodo natalizio ma anche dopo, rilasciano lo scontrino di cortesia. Si tratta di una prova di acquisto che rilascia il negoziante senza prezzo perché destinata ai regali. Esso consente di far cambiare il dono proprio alla persona che l’ha ricevuto.

Non bisogna poi dimenticare il diritto di recesso. Grazie ad esso, il consumatore può restituire il prodotto se ci ripensa in modo tale da ricevere rimborso o effettuare la sostituzione. Si può però esercitare entro quattordici giorni e si applica soltanto agli acquisti online mediante siti e-commerce, a telefono, per posta o fuori dai locali commerciali.

Il diritto di recesso

Anche alcuni negozi fisici applicano il diritto di recesso ma bisogna sempre chiedere info in merito prima dell’acquisto. Come comunica il Mise, grazie al diritto di recesso, il consumatore può restituire il bene e ottenere il rimborso di quanto speso (14 giorni di tempo in ambito e-commerce). Per poterne fruire, però, il consumatore deve informare il venditore della sua scelta usando un modulo tipo di recesso o presentando una dichiarazione esplicita della sua decisione di recedere dal contratto.

Alcuni articoli, però, non si possono restituire né dopo 14 e nemmeno dopo 7 giorni all’esercizio commerciale. Questi sono, ad esempio, gli articoli intimi, quelli per l’igiene intima o quelli sanitari.

Quando si acquista un articolo, molto spesso esso dispone anche della garanzia. Significa che il venditore deve sostituire, riparare o rimborsare il prodotto danneggiato. Essa ha poi validità di due anni e può essere esercitata dal consumatore entro ventisei mesi dall’acquisto. Il problema è che: più trascorre il tempo, più è difficile provare i danni. In ogni caso il Codice del Consumo stabilisce che il cliente può esercitare il suo diritto verso il venditore, che a sua volta può agire contro il produttore.

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