Nei giorni scorsi c’è stata la riapertura di palestre e piscine all’aperto dopo tanti mesi di fermo. Resta però il problema del rimborso abbonamenti non goduti. Adiconsum, l’Associazione a Tutela dei consumatori,  comunica che sono ancora tante le richieste di aiuto che arrivano alle proprie sedi in merito a tale questione. In molti denunciano infatti la mancata erogazione dei rimborsi o la mancanza di sconti per la riduzione delle attività a causa del Covid-19. Ecco maggiori dettagli.

Riapertura piscine e palestre: resta il nodo rimborso abbonamenti

Tutti hanno voglia di tornare a fare sport.

Le palestre sono ora aperte ed anche le piscine all’aperto ma l’abbonamento “open” resta un miraggio. Quest’ultimo permetteva di accedere al bagno turco, alla sauna e a tanti altri servizi che per il momento non sono accessibili per le restrizioni imposte dal Comitato Scientifico. Non è poi possibile accedere all’area benessere e nemmeno usare la doccia.
Con la pandemia ed i vari lockdown, per l’emergenza da Covid-19, chi aveva un abbonamento non ha potuto fruire di nessun servizio. Ora con le riaperture, l’Adiconsum comunica che molti consumatori si rivolgono alle loro sedi perché i gestori propongono loro dei rimborsi ridotti a fronte dell’obbligo di sottoscrivere un nuovo abbonamento.

Rimborso: cosa fare per averlo, suggerimenti

L’Adiconsum comunica che l’articolo 216 della legge di conversione del Decreto Rilancio comma 4 stabilisce che il gestore in alternativa al rimborso può rilasciare un voucher. Quest’ultimo deve essere dello stesso valore del rimborso e si può usare sempre entro 1 anno dal termine delle misure di sospensione delle attività sportive. Quindi il voucher può essere rilasciato in alternativa e non in sostituzione al rimborso.
Con la riapertura di palestre e piscine all’aperto (in quanto quelle al chiuso dovrebbero riaprire dal 1° luglio) tanti servizi offerti prima sono ora un miraggio.

In molti casi si sono ridotti gli orari ma anche il tempo di permanenza. Adiconsum comunica quindi che i contratti che si erano stipulati adesso sono cambiati per cui il consumatore non è obbligato ad accettare le nuove regole. L’Associazione consiglia quindi a chi vuole rinnovare l’abbonamento di chiedere al gestore un prezzo ridotto nonché il rimborso del periodo non fruito. Suggerisce poi a chi non vuole rinnovare l’abbonamento di chiedere al gestore il rimborso della cifra sostenuta nonché l’annullamento delle rate successive. Qualora ci fosse impedimento, si potrà contattare un’Associazione a Tutela dei consumatori per avere assistenza.

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