Tra non molto sapremo cosa deciderà di fare la Bce: aumenterà o non aumenterà i tassi durante la riunione prevista per oggi? Ci sono due ipotesi in campo: la Banca Centrale Europea potrebbe evitare nuovi aumenti per cui ci sarebbe finalmente uno stop ai rincari dei mutui. L’altra ipotesi, quella che non piace a chi ha un mutuo in essere, è un ulteriore incremento di 25 punti base. Ciò porterebbe, secondo gli esperti di Facile.it e Mutui.it, a una rata del mutuo a tasso variabile ovviamente più alta.

Si tratterebbe di una situazione insostenibile per tanti cittadini che già si ritrovano a dover sostenere e a dover fare i conti con il caro prezzi dei prodotti alimentari e non solo.

La riunione di oggi

Secondo molti, l’aumento dei tassi BCE è improbabile anche per settembre per colpa della recessione economica. In ogni caso, la decisione verrà ufficializzata a breve intorno alle 14.15. In seguito, alle 14.45 circa, la Lagarde parlerà in conferenza stampa per annunciare le decisioni prese.

Intanto, se dovesse esserci il tanto temuto aumento, dall’analisi di Facile.it e Mutui.it è possibile capire di quanto aumenteranno le rate.

Ecco l’esempio di un finanziamento a tasso variabile da 126 mila euro sottoscritto a gennaio 2022 con restituzione in 25 anni. Le due piattaforme di comparazione hanno spiegato che il Tan a gennaio era uguale allo 0,67% per cui la rata mensile era di 456 euro. Per colpa degli aumenti dei tassi Bce e dell’inflazione a settembre esso è salito al 5,05% per cui la rata è arrivata a 740 euro. Rispetto a gennaio 2022, quindi, si paga il 62% in più e quindi 285 euro. Nel caso di un ulteriore aumento dello 0,25%, la rata potrebbe arrivare a 759 euro per cui l’aumento, rispetto a quella iniziale, sarebbe di 303 euro (+66%).

Riunione Bce oggi 14 settembre: tassi più alti porterebbero a rincari mutui fino a 303 euro, come risparmiare?

Non è detto che nella giornata di oggi la Bce aumenti nuovamente i tassi che porterebbero a nuovi rincari per chi ha mutui a tasso variabile.

La speranza di tutti è infatti quella che si faccia marcia indietro. In ogni caso, qualunque sia la decisione, si potrà risparmiare sui mutui già accesi in questo modo.

Si potrà chiedere una surroga del mutuo che è l’operazione che permette di cambiare del tutto il finanziamento rivolgendosi a un’altra banca. Così facendo, si potrà trasferire denaro presso un altro istituto di credito variando la durata del prestito nonché la tipologia e il tasso. L’unica cosa che resterà la stessa sarà il capitale residuo.

Inoltre, si potrà chiedere alla banca di rinegoziare il mutuo passando, ad esempio, da uno a tasso variabile a uno a tasso fisso, misto, a rata protetta o con cap. Altroconsumo spiega che tale opzione non è obbligatoria per la banca. Con l’entrata in vigore della Finanziaria 2023, però, c’è stato il ripristino della rinegoziazione di Stato. Si tratta di una procedura con la quale i clienti con un mutuo (che osserva determinati requisiti) possono rinegoziare il tasso del variabile facendolo diventare fisso senza il via libera della banca. Le condizioni, in questo caso, sono uguali per tutti.

Riassumendo…

1. C’è grande attesa per l’esito della riunione di oggi della Bce che deciderà se aumentare o meno i tassi
2. Se lo farà si prevedono nuovi rincari dei mutui fino a 303 euro
3. Soluzioni da valutare sono la surroga e la rinegoziazione del mutuo.

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