L’Authority per le Telecomunicazioni diffida Telecom Italia, dall’aumentare ancora le tariffe per la telefonia fissa, in qualità di soggetto designato alla fornitura del servizio universale. La Telecom aveva annunciato il raddoppio della tariffa del fisso da 10 a 20 centesimi al minuto e il ripristino dello scatto alla risposta, tale aumento doveva partire a fine febbraio. L’avvertimento è giunto dall’AgCom: “in riferimento alla modifica dei prezzi dei servizi telefonici degli abbonati consumer alla linea tradizionale” a partire dal oggi 1° aprile. Per l’Autorità, la revisione del prezzo di listino, che prevede “l’aumento del 300% del prezzo delle chiamate nazionali da linea tradizionale“, “non appare giustificato dalle condizioni economiche generali, quali l’andamento dei prezzi al consumo o l’aumento del potere di acquisto degli italiani“.

Inoltre, “un aumento così consistente, che va a sommarsi all’aumento della componente canone mensile degli ultimi tre anni, presenta un alto rischio di esclusione sociale dalla cosiddetta rete di sicurezza, il cui accesso e altri servizi di base sono sottoposti agli obblighi di servizio universale“. L’AgCom, ha deliberato l’avvio di un’istruttoria ad evidenza pubblica e con il contributo del mercato e di tutti i soggetti interessati, con l’obiettivo di “introdurre l’offerta di connessione a banda larga tra gli obblighi del servizio universale“.

Telecom Italia non ritira l’offerta tariffaria

Nonostante la diffida dell’autorità, Telecom Italia infatti ha deciso di non ritirare l’offerta tariffaria scattata oggi, che prevede un aumento delle chiamate dal fisso da 10 a 20 cent e l’introduzione di uno scatto alla risposta di 20 cent.