Ormai si sprecano i sistemi e gli stratagemmi per cercare di abbattere gli sprechi e abbassare i costi delle nostre bollette. Ora spunta fuori la stufa pirolitica, un dispositivo che servirà a farci risparmiare sulla spesa del riscaldamento. Di cosa si tratta e come funziona?

In realtà la pirolisi è un fenomeno fisico antico che conosciamo da tempo: si tratta di un processo di decomposizione termochimica, ottenuto mediante l’applicazione di calore e in completa assenza di ossigeno. Ciò permette di scindere i legami chimici dei materiali con omolisi indotta.

Ma in che modo può essere applicata e come sfruttarla al meglio per risparmiare in bolletta? Scopriamolo insieme.

Stufa pirolitica, cos’è e come funziona

Il processo veniva già usato anticamente per carbonizzare il legno, ma ora sembra assumere nuova linfa a causa del grande bisogno che abbiamo di trovare fonti alternative per riscaldare le nostre case. Con questo nuovo dispositivo, definito appunto stufa pirolitica, è possibile tenere al caldo i nostri appartamenti sfruttando le biomasse. Le temperature possono arrivare fino a 400 gradi, inoltre, degradazione delle biomasse viene generato biochar, un materiale di carbonioso.

Ma non è tutto: il processo di pirolisi genera, oltre al calore, anche produzione di gas e carbone. Insomma, l’effetto è il medesimo delle stufe a legno o pellet, ma in questo caso il combustibile può essere molto più economico. Il funzionamento della stufa pirolitica prevede la presenza di un contenitore ermeticamente chiuso, poiché il processo avviene in assenza di ossigeno, e tale involucro deve resistere alle alte temperature al fine di generare la combustione delle biomasse.

Quanto si risparmia con questo dispositivo alternativo?

Per alimentare questo tipo di stufe ci sono varie tipologie di materiali, cosa che permette al dispositivo di essere particolarmente versatile. In realtà, l’utilizzo del pellet o del legno non è escluso, proprio perché tali stufe possono sfruttare svariati tipi di materiali.

È possibile infatti anche utilizzare un mix di entrambi, oppure adoperare gli scarti della potatura, come fogliame o altri derivanti. Ma quali sono i vantaggi offerti da questo apparecchio?

Come dicevamo, il fatto di poter scegliere il tipo di materiale ci consente di risparmiare notevolmente sulla sua alimentazione. Utilizzare gli scarti della potatura è infatti molto economico, così come può essere particolarmente vantaggioso approfittare di determinate offerte di pellet o legna. Insomma, di volta in volta potremo scegliere che tipo di combustibile utilizzare per alimentare la nostra stufa pirolitica e risparmiare notevolmente sui consumi.

Gli svantaggi del dispositivo

Al momento, nel nostro paese, il prodotto non ha ottenuto fortuna e il mercato sembra un po’ bloccato. La Stufa pirolitica viene perlopiù utilizzata all’esterno e l’istallazione interna, ossia nelle nostre case, non sembra per ora molto diffusa. Il costo di tale apparecchio è di circa 2000 euro. Insomma, si tratta di un investimento importante per un prodotto che ancora non ha preso piede in Italia. Non è da escludere però che, data la particolare situazione di crisi relativa al gas, possa finalmente trovare terreno fertile per divenire più popolare.

Per quanto riguarda il risparmio, non c’è paragone con altri metodi di riscaldamento. Tali stufe non necessitano di energia elettrica, quindi questo è il primo costo che andremo ad abbattere in bolletta. Inoltre, se davvero riusciremo a procurarci scarti di potatura, materiale praticamente gratis, allora non avremo nemmeno spese dal punto di vista dell’alimentazione relativa al combustibile per riscaldare la nostra casa. Insomma, si tratta di un investimento sicuramente importante, ma che vale tutti i soldi spesi.