Ristrutturare casa: quanto si perde rimandando troppo i lavori (simulazione)

Rimandare i lavori per ristrutturare casa può costare caro: ecco quanto si perdere in benefici fiscali aspettando troppo
7 mesi fa
2 minuti di lettura
mini appartamenti
Foto © Investireoggi

Il recente decreto Salva Conti (D.L. n. 39/2024) introduce significative modifiche ai bonus edilizi, tra cui spiccano rilevanti cambiamenti al bonus ristrutturazione. Questo incentivo, che ha storicamente agevolato gli interventi edilizi destinati a ristrutturare casa, subirà una riduzione che ne diminuirà l’attrattiva economica, impattando notevolmente le decisioni dei proprietari di immobili.

Il bonus ristrutturazione è nato come una detrazione IRPEF pari al 36% delle spese sostenute per lavori di ristrutturazione, con un limite massimo di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare.

Questo incentivo è stato successivamente potenziato, elevando la detrazione al 50% per le spese effettuate dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, con un tetto massimo di 96.000 euro per unità immobiliare.

Tuttavia, a partire dal 1° gennaio 2025, salvo proroghe, la detrazione tornerà al 36%, con il limite di spesa ridotto nuovamente a 48.000 euro per unità immobiliare. Questa riduzione rappresenta già un passo indietro rispetto agli anni precedenti, ma le modifiche più rilevanti arriveranno, come ci apprestiamo a vedere, dal 2028.

Ciò che resta fermo sempre è che la detrazione spettante si spalma in 10 quote annuali di pari importo).

Il nuovo scenario dal 2028 al 2033

Il decreto Salva Conti, nella sua versione convertita in Legge n. 67/2024 prevede un’ulteriore riduzione della percentuale di detrazione fiscale al 30% per le spese sostenute tra il 2028 e il 2033, fermo restando il limite massimo di spesa a 48.000 euro per unità immobiliare. Questo taglio, inaspettato e significativo, rende meno conveniente ristrutturare casa e usufruire di questo incentivo rispetto alle condizioni attuali. La diminuzione dal 50% (attuale) al 30% rappresenta un notevole peggioramento delle condizioni, penalizzando coloro che speravano in una proroga delle agevolazioni attuali.

La principale ragione dietro questa riduzione è la necessità di contenere l’impatto delle detrazioni fiscali sui conti pubblici. Il periodo tra il 2028 e il 2033 è considerato particolarmente critico a causa delle implicazioni del Superbonus edilizio e delle relative detrazioni. La strategia legislativa mira a ridurre il carico fiscale derivante dalle agevolazioni edilizie, preparandosi a gestire meglio le future spese pubbliche.

Confronto e simulazione: ristrutturare casa nel 2028 rispetto al 2024-2027

Ristrutturare casa nel 2028 sarà, dunque, decisamente meno conveniente rispetto agli anni precedenti. Facciamo un confronto dettagliato per capire meglio le differenze.

Anni 2024-2027

Durante questo periodo, ristrutturare casa permette la detrazione fiscale del 50% per spese sostenute fino alla fine del 2024 e scenderà al 36% dal 2025 al 2027. Considerando una spesa massima di 96.000 euro per ristrutturazione, nel 2024 si potrà ottenere una detrazione massima di 48.000 euro (ossia 4.800 euro annui per 10 anni).

Mentre per spese fatte dal 2025 al 2027 la detrazione massima sarà di 17.280 euro, ossia il 36% di 48.000 euro (quindi, 1.728 euro annui per 10 anni). Questo significa che, sebbene ci sia già una riduzione rispetto al 2024, il risparmio fiscale rimane discretamente significativo. La perdita, in questo caso, tra fare i lavori nel 2024 o nel periodo 2025-2027, sarà di 30.720 euro (abbastanza).

Anni 2028-2033

Dalle spese sostenute dal 2028 in poi e fino alla fine del 2033, la detrazione scenderà ulteriormente al 30%. Su una spesa massima di 48.000 euro, la detrazione sarà di soli 14.400 euro (ossia 1.440 euro annui per 10 anni). Questo rappresenta una perdita considerevole rispetto agli anni precedenti. Per esempio, un proprietario di casa che posticipa la ristrutturazione dal 2024 al 2028 perderà ben 33.600 euro di detrazione.

Questo confronto evidenzia chiaramente l’importanza per i proprietari che vogliono ristrutturare casa di agire prima del 2028. Questo significa pianificare i lavori entro il 2027 per massimizzare il risparmio fiscale. Coloro che non possono permettersi di anticipare i lavori potrebbero trovarsi in una situazione difficile, costretti a posticipare ulteriormente le ristrutturazioni nella speranza di future modifiche legislative.

Riassumendo…

  • il decreto Salva Conti, dal 2028 al 2023 riduce il bonus ristrutturazione al 30%. Fermo restando il limite massimo di spesa a 48.000 euro unità immobiliare
  • per spese 2024 il beneficio fiscale è 50% su un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro per unità immobiliare
  • per spese 2025-2027, salvo cambiamenti, ristrutturare casa permetterà una detrazione fiscale pari al 36%. Ma su un limite massimo di spesa pari a 48.000 euro per unità immobiliare
  • rimandare i lavori da oggi ai prossimi anni, dunque, comporterà una significativa perdita in termini di risparmio fiscale.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

ape sociale
Articolo precedente

Ape Sociale annullata prima ancora di essere erogata in questo caso

Bond francesi sotto stress sui mercati
Articolo seguente

I bond francesi stanno avendo il loro ‘Italian moment’ sui mercati