Altri 6,5 miliardi di euro nelle casse del governo, l’importo massimo prefissato dal Tesoro per l’asta di BoT a 12 mesi di oggi (ISIN: IT0005537094). Scadenza 14 marzo 2024, i titoli sono stati aggiudicati al prezzo medio di 96,457 centesimi. Il corrispondente rendimento lordo alla scadenza risulta essere così del 3,613%. La domanda è stata relativamente più abbondante rispetto all’emissione di febbraio, pari a 1,41 volte l’importo offerto da 1,33. Sono arrivati, infatti, ordini per un controvalore di 9,19 miliardi.
Ma ad essere salito in questa asta BoT è stato anche il rendimento di ben 43 centesimi (+0,43%).
Asta BoT 12 mesi conferma appiattimento curva
BoT a 12 mesi sopra il 3,60% sono tanta roba, se pensiamo dove eravamo soltanto un anno fa. Ma la corsa non è finita. Probabile che i rendimenti salgano fin sopra il 4% prima di ingranare la retromarcia. La Banca Centrale Europea (BCE) continuerà ad alzare i tassi d’interesse almeno fino a tarda primavera o persino all’estate. Ciò non farà che restringere le condizioni monetarie nel breve termine, facendo salire i rendimenti sul tratto corto della curva delle scadenze. Sul tratto più lungo, invece, i rendimenti dovrebbero stabilizzarsi o continuare a crescere di poco per via del “raffreddamento” delle aspettative d’inflazione.
Già oggi, le distanze tra le varie scadenze risultano molto assottigliate. I BTp a 5 anni offrono un premio di un terzo di punto percentuale rispetto ai BoT a 12 mesi contro più dello 0,90% di inizio anno. Infatti, i primi stavano sopra il 4% e i secondi a poco più del 3% a gennaio. In questi due mesi e passa, è accaduto proprio quanto sopra accennato: la BCE ha prospettato tassi più alti per reagire all’alta inflazione persistente.