Nella mattinata odierna, il Tesoro ha collocato in asta tutti i 6 miliardi di BoT a 6 mesi (ISIN: IT0005512857) previsti dal calendario. Gli ordini sono stati pari a 8,34 miliardi per un rapporto di copertura di 1,39. A settembre, quando gli ordini si attestarono a 7,11 miliardi contro i 5 miliardi offerti, era stato di 1,42. Il rendimento lordo alla scadenza è risultato in aumento al 2,049% sulla base di un prezzo di aggiudicazione di 98,991 centesimi. Il mese scorso, era stato di 1,978% a seguito di un prezzo di 99,01 centesimi.
Il risultato è stato in controtendenza rispetto al calo dei rendimenti registrato ieri all’asta dei BTp short term e indicizzati a medio-lunga scadenza. Di certo non ha contribuito favorevolmente il clima di attesa per le decisioni di questo pomeriggio della BCE. E’ scontato un nuovo maxi-rialzo dei tassi d’interesse, mentre non è certo se Francoforte annuncerà anche almeno l’avvio della discussione per cessare i reinvestimenti dei bond in scadenza e acquistati con il “quantitative easing”.
Asta BoT 6 mesi, spread basso con Germania
I Buoni ordinari del Tesoro sono titoli sprovvisti di cedola. Il rendimento per l’obbligazionista è dato dalla differenza tra prezzo di rimborso alla scadenza e prezzo di acquisto. Una remunerazione annualizzata superiore al 2% è significativa. In Germania, i titoli semestrali offrono al momento un rendimento sopra l’1,50%. Questo ci segnala che lo spread vigente su questa scadenza brevissima sia di appena una cinquantina di punti base. Sale a circa 80 punti sul tratto a 2 anni e sopra 220 punti per quello a 10 anni.
Un BoT a 6 mesi sopra il 2% offre un’opportunità d’investimento interessante per la liquidità lasciata disinvestita sui nostri conti correnti. In effetti, il titolo ci consente di percepire qualcosa senza correre alcun rischio significativo. Nel caso in cui avessimo una necessità imprevista di liquidare l’investimento in anticipo, ci esporremmo a un rischio di prezzo molto basso.
Sul mercato secondario, il BoT a 6 mesi attualmente offre un rendimento dell’1,87%. Ma tenete conto che la sua scadenza effettiva al 31 marzo 2023 risulta essere di circa un mese inferiore a quella della nuova emissione. Il prezzo di acquisto si aggira sui 99,26 centesimi. All’inizio dell’anno, questa scadenza era a -0,65%. In dieci mesi, ha registrato un aumento del 2,70%.