Nella giornata odierna, il Tesoro italiano ha raccolto altri 8 miliardi di euro con l’emissione di titoli di stato a 5, 10 e 8 anni. I risultati dell’asta confermano che per i BTp non sia un buon momento, sebbene la domanda sia stata più che sufficiente ad assorbire il massimo dell’importo in offerta. Nel dettaglio, è stata emessa la quinta tranche del BTp 1 aprile 2027 con cedola 1,1% (ISIN: IT0005484552) per 2,5 miliardi di euro, a fronte di richieste per 3,72 miliardi. Il rapporto di copertura è stato così di 1,49.
Risultati asta BTp, nuovo decennale quasi a 2,8%
E passiamo adesso al nuovo decennale, il BTp 1 dicembre 2032 e cedola 2,5% (ISIN: IT0005494239). L’importo collocato è stato il massimo previsto, cioè di 4 miliardi. Le richieste sono state pari a 5,35 miliardi, pari a un rapporto di copertura di 1,34. Il rendimento lordo esitato è stato di 2,773% sulla base di un prezzo di aggiudicazione di 97,66, nettamente sotto la pari.
Sul mercato secondario, il BTp a 10 anni stamattina rendeva sotto il 2,7%, ma parliamo del bond in scadenza l’1 giugno 2032, cioè di 6 mesi più corto. Tuttavia, dopo i risultati dell’asta è salito in area 2,8%, anche in scia alle notizie negative sull’economia italiana. L’ISTAT ha reso noto oggi che il PIL nel primo trimestre si è contratto dello 0,2%.
Ad essere sinceri, sembra che il Tesoro non si aspettasse un rendimento così elevato per il nuovo decennale. Se sì, avrebbe probabilmente fissato la cedola al 2,75%, così da spuntare un prezzo intorno alla pari. La fissazione della cedola a tassi più bassi di un quarto di punto percentuale gli ha fatto incassare oltre una novantina di milioni in meno. In cambio, gli consentirà di risparmiare annualmente una decina di milioni sul fronte degli interessi lordi.
CcTeu 2030, segnale su Euribor a 6 mesi
Infine, altri 1,5 miliardi sono stati incassati tramite il CcTeu 15 ottobre 2030 e cedola semestrale 0,215% (ISIN: IT0005491250).