Il Tesoro ha incassato tutti gli 8,5 miliardi di euro preventivati con l’emissione di quattro titoli di stato a medio-lunga scadenza. Ecco i risultati dell’asta dei BTp, la cui durata residua varia dai 3 ai quasi 20 anni. 3,5 miliardi sono arrivati con il BTp 15 febbraio 2027 e cedola 2,95% (ISIN: IT0005580045). Le richieste sono state pari a 4,85 miliardi, corrispondenti ad un rapporto di copertura di 1,39. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 99,49 centesimi, leggermente sotto la pari. Pertanto, il rendimento lordo annuo è stato fissato al 3,15%.
Rendimenti in calo per gli altri bond del Tesoro
Proseguendo con i risultati dell’asta dei BTp, avevamo oggi anche due bond del Tesoro della durata residua di sei anni. Uno ha scadenza in data 15 giugno 2030 e cedola del 3,70% (ISIN: IT0005542797). L’importo offerto è stato di 1,5 miliardi contro 2,57 miliardi di richieste, per un rapporto di copertura di 1,71. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 101,37, corrispondente a un rendimento lordo annuo del 3,48%. Il collocamento precedente risaliva niente di meno che al mese di luglio, quando esitò il 3,90%.
L’altra ha scadenza in data 15 novembre 2030 e cedola del 4% (ISIN: IT0005561888). In questo caso l’offerta è stata di 2 miliardi e la domanda pari a 3,09 miliardi. Il rapporto di copertura si è così attestato a 1,55. Con un prezzo di aggiudicazione di 102,98, il rendimento lordo è stato del 3,53%. Era stato del 3,63% all’asta di dicembre.
Il bond del Tesoro più longevo in offerta oggi è stato il BTp 1 settembre 2043 con cedola 4,45% (ISIN: IT0005530032). L’importo collocato è stato di 1,5 miliardi, a fronte del quale gli ordini sono stati per 2,26 miliardi. Il rapporto di copertura è risultato così essere di 1,51. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 101,56 e il rendimento lordo esitato del 4,38%. Alla precedente asta di ottobre, questo titolo fu collocato al 5,03%. Da allora, quindi, perde lo 0,65%, a seguito di un apprezzamento in asta dell’8,7%.
Risultati asta BTp confermano l’appeal dei bond
Nel complesso, i risultati dell’asta di BTp sono stati all’insegna di rendimenti in calo, anche se il confronto con le aste tenutesi a distanza di svariati mesi diventa poco significativo, specie se nel frattempo ci sono stati forti movimenti sul mercato obbligazionario. L’unico confronto attendibile è per il nuovo BTp a 3 anni, che ad inizio gennaio debuttò con rendimenti inferiori a quelli odierni. Interessante, infine, la possibilità di poter spuntare ancora quasi il 4,40% per poco meno di venti anni con il BTp 2043. Con il taglio dei tassi di interesse in vista, questi numeri potrebbero non reggere a lungo.