Il Ministero di economia e finanze (MEF) ha da poco emesso la settima tranche del BTp short term con scadenza 28 marzo 2025 (ISIN: IT0005534281) al collocamento di questa mattina. L’importo offerto è stato di 2,75 miliardi di euro, il massimo della forchetta 2,25-2,75 miliardi fissata alla vigilia. La domanda è stata per 4,26 miliardi, 1,55 volte l’offerta. Il prezzo di aggiudicazione è risultato di 99,68 centesimi, corrispondente a un rendimento del 3,61%. La data di regolamento è stata fissata per il prossimo 29 maggio.
I BTp short term 2025 sono titoli di stato perfettamente uguali agli altri ordinati emessi dal Tesoro.
BTp short term e conti deposito a confronto
I sottoscrittori della nuova tranche del BTp short term 2025 dovranno versare anche il corrispettivo dei 62 giorni di dietimi, cioè il tasso d’interesse che sarà loro corrisposto al prossimo pagamento di settembre senza avere posseduto il titolo. Molto interessante il rendimento. Parliamo di una scadenza inferiore ai due anni. Stando ai dati dell’Associazione bancaria italiana, nel mese di aprile il tasso d’interesse medio corrisposto ai risparmiatori sui conti deposito è stato dello 0,64% lordo. Siamo a poco più dello 0,47% netto, che si confronta con oltre il 3,15% netto offerto dalla tranche pocanzi emessa.
Dunque, il BTp short term 2025 rende in media 6-7 volte in più di un conto deposito. Il confronto è possibile, trattandosi di investimenti a basso rischio per le famiglie e di durata medio-breve. Nel caso dei conti deposito, i vincoli partono generalmente dai 3 mesi e arrivano fino ai 48 mesi. Malgrado il balzo dei tassi, le banche continuano a non remunerare i risparmi dei clienti. Ciò rende relativamente appetibili i titoli di stato a medio-breve scadenza.
Il rendimento offerto dal BTp short term 2025 rischia, però, di risultare insufficiente a coprire la perdita del potere di acquisto del capitale, a causa dell’alta inflazione in vigore e che resterà sopra i livelli ordinari anche nei prossimi mesi. Da questo punto di vista, meglio sarebbe optare per soluzioni d’investimento alternative. Se, invece, volessimo semplicemente impiegare al meglio la liquidità disponibile per un paio di anni, evitando di lasciarla su un conto bancario a tasso zero, l’investimento avrebbe di certo un senso.