Ritiro patente italiana all’estero, cosa succede e cosa bisogna fare in questi casi? Molti connazionali sono soliti chiedere quando sarà restituita la patente dopo il ritiro della stessa in un paese estero, a causa di eccesso di velocità o altre infrazioni commesse e soprattutto se durante il periodo di ritiro è possibile circolare ugualmente in Italia. Secondo il principio di territorialità delle licenze di guida, ogni Nazione ha precise disposizioni in merito e può stabilire un determinato periodo di rilascio e l’obbligo di rispettare il codice della strada.
Cosa dice la legge in merito
Ad occuparsi della sospensione della validità delle patenti di guida all’estero è l’articolo 2 della convenzione di Vienna del 1968 che stabilisce che in un paese estero, le parti contraenti hanno il diritto di ritirare la licenza di guida al conducente straniero che abbia commesso un’infrazione nel loro territorio. Le autorità possono dunque agire in tre modi diversi: ritirare la patente del conducente e sequestrarla per tutto il periodo di scadenza, o fin quando il guidatore non lascerà il paese per tornare in Italia, segnare sulla patente (in caso di licenza internazionale) il riferimento che la patente non è più valida nel suo territorio o avvertire del ritiro del diritto di adoperare la patente l’autorità preposta.
Anche la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è espressa in merito al tema del ritiro patente di guida all’estero, sostenendo che uno Stato membro è legittimato a sospendere la patente del guidatore, se questo ha commesso un’infrazione tanto da essere considerato non idoneo alla guida nel paese ospitante.