Ritiro pensione in posta: il turno è obbligatorio o facoltativo?

Il ritiro pensione in posta è un appuntamento cruciale per molti italiani, con modalità e tempi che richiedono un'attenta pianificazione
1 giorno fa
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Il ritiro della pensione rappresenta un momento significativo per milioni di pensionati, scandendo un appuntamento essenziale per la gestione delle finanze personali.

Che si tratti di accreditare la somma su un conto IBAN o di ritirarla in contanti presso lo sportello postale, questa operazione segue procedure specifiche e un calendario prestabilito ogni mese, fondamentale per evitare lunghe attese e agevolare il flusso delle persone in ufficio postale. Ecco una panoramica completa su come funziona il ritiro della pensione in posta, dalla programmazione delle date alla gestione della rotazione alfabetica.

Ed in particolare cosa succede se non si rispetta il proprio turno.

Modalità di riscossione della pensione: accredito su IBAN o contante allo sportello

Per i pensionati, il primo passo nella gestione della propria pensione è la scelta della modalità di riscossione. Da un lato, c’è chi preferisce ricevere la pensione tramite accredito diretto su IBAN. In questo caso, l’importo viene accreditato il primo giorno del mese, se non festivo, facilitando l’accesso immediato alla somma.

Dall’altro lato, molti pensionati preferiscono invece ritirare il denaro in contanti presso l’ufficio postale. Questa opzione comporta la possibilità di prelevare direttamente allo sportello, ma segue una regola di turnazione per distribuire i flussi di persone.

Ad esempio, per le pensioni di novembre 2024, il pagamento tramite accredito su IBAN è previsto per il 2 novembre (per conti postali) o il 4 novembre (per conti bancari), poiché il primo giorno del mese è una festività nazionale (Ognissanti). Per chi ritura la pensione in contanti, invece, il calendario di novembre 2024 è il seguente:

  • Sabato 2 novembre 2024: pensionati con cognomi che iniziano con A e B (uffici aperti solo al mattino).
  • Lunedì 4 novembre 2024: pensionati con cognomi che iniziano con C e D.
  • Martedì 5 novembre 2024: pensionati con cognomi da E a K.
  • Mercoledì 6 novembre 2024: pensionati con cognomi da L a O.
  • Giovedì 7 novembre 2024: pensionati con cognomi da P a R.
  • Venerdì 8 novembre 2024: pensionati con cognomi da S a Z.

La turnazione è obbligatoria?

La rotazione alfabetica, pur raccomandata per evitare lunghe attese e sovraffollamenti, non è obbligatoria.

Introdotta durante la pandemia da Covid-19 per limitare i contatti ravvicinati, la cosa è rimasta in vigore anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria. Continuando a offrire vantaggi pratici nella gestione del servizio.

Tuttavia, il rispetto della propria giornata non è vincolante; se un pensionato non riesce a presentarsi allo sportello nel giorno previsto, può comunque ritirare la pensione successivamente, entro un termine massimo di 60 giorni.

Cosa succede se la pensione non viene ritirata: regole e consigli

La pensione rimane, come appena detto, disponibile per il ritiro presso l’ufficio postale per un periodo di 60 giorni. In caso di impossibilità a rispettare il proprio turno, dunque, il pensionato ha un lasso di tempo sufficiente per ritirare l’importo.

Superato il termine dei 60 giorni, la somma non riscossa viene restituita all’INPS. A quel punto, il pensionato dovrà rivolgersi all’ente per richiedere una nuova emissione dell’importo, con tempi di rielaborazione che possono variare. Ecco qualche consiglio per una gestione efficace del ritiro della pensione in posta:

  • Programmare il ritiro in base alla turnazione: anche se non obbligatorio, rispettare la turnazione consente di evitare lunghe attese. Verificare il proprio giorno di ritiro per ogni mese aiuta a pianificare al meglio il prelievo.
  • Verificare gli orari di apertura: è importante ricordare che in alcuni giorni, come il sabato, gli uffici postali potrebbero essere operativi solo al mattino. Informarsi sugli orari in anticipo può evitare inconvenienti.
  • Considerare l’accredito su IBAN per maggiore comodità: se il ritiro presso lo sportello è scomodo, valutare l’accredito su IBAN è una buona alternativa. Permette di ricevere la pensione il primo giorno utile del mese e di accedervi in ​​qualsiasi momento, tramite prelievi o pagamenti digitali.
  • Tenere cotto controllo il cronometro dei 60 Giorni: chi non riesce a ritirare la pensione per causa di forza maggiore dovrebbe segnare la scadenza dei 60 giorni. In questo modo si evitano procedure più lunghe per recuperare la somma, una volta che è stata restituita all’INPS.

Riassumendo…

  • La pensione può essere ritirata in posta o accreditata su IBAN il primo giorno utile.
  • La rotazione alfabetica mensile evita sovraffollamenti per il ritiro in contanti allo sportello.
  • Rispetto della turnazione consigliata, ma non obbligatoria; possibile ritirarsi entro 60 giorni.
  • Dopo 60 giorni, la pensione non ritirata torna all’INPS e richiede nuova richiesta.
  • Rispettare il calendario di turnazione riduce l’attesa e facilita il ritiro.

 

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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