Scatterà il 1 ottobre l’aumento delle pensioni previsto dal decreto Aiuti bis. Un anticipo sulle rivalutazioni degli assegni che scatterà per tutti da gennaio 2023 in base al meccanismo della perequazione automatica.
Non tutti beneficeranno, però, dell’incremento. La rivalutazione anticipata è stata disposta solo per i pensionati che hanno un reddito fino a 35 mila euro annui. Cioè 2.692 euro lordi al mese di pensione.
Di quanto aumenta la pensione a ottobre
L’incremento dell’assegno è pari al 2%. Si tratta di una misura provvisoria e di natura straordinaria che andrà a impattare sui conti dello Stato già da quest’anno.
Al momento, quindi, si tratta di un acconto che il governo ha stabilito per le persone che percepiscono un reddito da pensione fino a 35 mila euro all’anno. L’importo è lordo ed equivale a 2.692 euro al mese su tredici mensilità.
A conti fatti, per chi percepisce una pensione di questo importo, si tratta di un incremento di 700 euro all’anno per il 2022. Quindi circa 54 euro per tredici mensilità. Soldi che saranno pagati col cedolino di ottobre.
Gli aumenti previsti da novembre
Oltre a ciò, tutti i pensionati (non solo quelli con redditi fino a 35 mila euro) riceveranno dal 1 novembre lo 0,2% in più. Si tratta del recupero della rivalutazione dello 0,2% dello scorso anno (l’inflazione definitiva nel 2021 è risultata pari a + 1,9% anziché dello 1,7% provvisoriamente applicato dall’Inps). Con i relativi arretrati maturati dal 1° gennaio 2022 al 30 settembre 2022.
Quindi, facendo altri due conti, si arriva a prendere altri 70 euro annui in più spalmati su 13 mensilità per chi ha redditi da pensione per 2.692 euro al mese. Complessivamente si tratta di 60 euro lordi in più a partire da novembre 2022.
Per chi percepisce redditi da pensione più alti, però, l’incremento (perequazione automatica) sarà ridotto.
- 100% per importi fino a 2.6062,32 euro al mese;
- 80,9% per importi da 2.602,33 e 2.577,90 euro al mese;
- 77,4% per importi superiori a 2.577,91 euro al mese.