È atteso in Consiglio dei Ministri il decreto legislativo di riordino delle imposte indirette, ad esclusioni dell’IVA. Dalle voci che circolano importanti novità stanno per arrivare per la dichiarazione di successione ereditaria. Potrebbe presto debuttare la dichiarazione di successione precompilata.
Continua, dunque, l’iter legislativo della riforma fiscale dopo i primi moduli che hanno interessato l’imposta sul reddito, il sistema sanzionatorio e quello della riscossione.
Questa volta ci troviamo nel campo delle imposte che non colpiscono direttamente il reddito, ma che indirettamente prelevano soldi dalle tasche dei contribuenti.
Quando scatta l’obbligo dell’adempimento
Ad oggi, ricordiamo, la dichiarazione di successione ereditaria si deve presentare all’Agenzia delle Entrate e non è sempre obbligatoria. Secondo regola vigente, l’adempimento NON è da farsi se:
- l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto;
- l’attivo ereditario ha un valore non superiore a 100.000 euro;
- non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.
A fare la dichiarazione di successione devono essere gli eredi. Basta che sia fatta da uno solo di loro per liberare anche gli altri. La presentazione deve farsi entro 12 mesi dall’apertura, ossia dalla data del decesso.
Fare la dichiarazione di successione non è gratis. Ci sono le imposta da pagare. Il contribuente versa in “autoliquidazione”, nel senso che in autonomia calcola e versa, le imposte ipotecaria, catastale, di bollo. A queste si aggiungono la tassa ipotecaria e gli eventuali tributi speciali (per esempio, per le formalità ipotecarie), che possono variare da ufficio ad ufficio. C’è poi l’imposta sulle successioni che non sempre è dovuta e se dovuta la liquida l’Agenzia Entrate notificando poi l’avviso al contribuente.
Riforma imposte indirette, la dichiarazione successione precompilata
La dichiarazione di successione ereditaria deve essere presentata telematicamente all’Agenzia Entrate.
Dunque, ad oggi, non è più possibile fare la successione presentando il modello cartaceo all’Agenzia Entrate.
Alla dichiarazione si chiede di scannerizzare ed allegare una serie di documenti, come ad esempio:
- certificato o estratto di morte;
- certificato di ultima residenza o autocertificazione;
- documento di identità e tessera sanitaria del defunto e degli eredi;
- atti di proprietà di immobili e terreni;
- copia atti di donazione fatti dal defunto;
- dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà rilasciata dall’erede che presenta la dichiarazione, in cui sono indicate gli estremi dell’atto di morte, gli eredi, il tipo di Successione (legittima o testamentaria) ed il regime patrimoniale dei coniugi (separazione o comunione dei beni, ove ricorra il caso) o autocertificazione;
- ecc.
Trovi, qui l’elenco documenti da allegare alla dichiarazione successione ereditaria.
Ebbene tutto ciò presto potrebbe diventare un ricordo. Nella bozza del decreto sulla riforma delle imposte indirette c’è anche l’introduzione della dichiarazione di successione sempre più precompilata. Dunque, possibilità per gli eredi di avere una dichiarazione già contenete tutti o quasi i dati.
Una dichiarazione, dunque, che sarebbe poi solo da eventualmente integrare/modificare ed inviare. . Ciò significherà anche la NON necessità di allegare uno o più dei predetti documenti. L’altra novità in arrivo è per l’imposta di successione. Anch’essa diventerà da autoliquidare.
Riassumendo…
- la dichiarazione di successione non sempre è obbligatoria
- se obbligatoria la devono presentare gli eredi entro 12 mesi dalla data del decesso
- la presentazione è esclusivamente telematica all’Agenzia Entrate
- bisogna allegare alcuna documentazione
- il decreto legislativo di riforma delle imposte indirette potrebbe portare con sé un ampliamento dei dati presenti nella c.d. dichiarazione di successione precompilata.