Il governo è alle prese con la rivoluzione fiscale del taglio Irpef, ma nulla vuole essere lasciato in sospeso.
Dopo gli aumenti in busta paga per i lavoratori dipendenti, il governo è pronto per la fase due del programma di alleggerimento del fisco. Si pensa ad una rimodulazione delle aliquote Irpef, soprattutto, per le fasce di reddito medio – basse.
Il più grande problema, come ovvio, sta nel riuscire a trovare le adeguate coperture finanziarie e non sarà cosa semplice.
Ancora non si sa come verrà effettuata questa rimodulazione dell’Aliquote, ma l’esecutivo, attualmente, è alle prese con le coperture necessarie per attuarla, servono ben 15 miliardi e, come se non bastasse, alcune somme devono, necessariamente, essere trovate al fine di disinnescare le clausole di salvaguardia Iva anche per il 2021.
In un simile contesto, trovare le somme necessarie sembra un’impresa, attualmente le ipotesi al vaglio dei tecnici del governo sono 3. Vediamo di cosa si tratta.
Taglio Irpef servono 15 miliardi
Come già detto, in attuazione di una simile riforma, servono ingenti somme di denaro, almeno 15 miliardi.
L’esecutivo starebbe analizzando tre ipotesi:
- Rimodulazione (e aumento) delle aliquote Iva;
- Taglio delle detrazioni fiscali;
- Recupero dell’evasione fiscale.
Per quanto riguarda la prima delle 3 misure sopra elencate, non si tratta di aumentare le aliquote iva (attualmente del 4%, 5%, 10% e 22%) ma, piuttosto, di far salire alcuni beni oggi tassati al 10% verso lo scaglione superiore del 22%, come ad esempio ristoranti e alberghi.
In secondo luogo, l’idea sarebbe quella di un taglio netto delle detrazioni fiscali ma, di fatto, quest’ultime contribuiscono all’abbassamento dell’Irpef, quindi che senso avrebbe?
Infine, c’è il recupero dell’evasione fiscale, ma, in questo caso, non è possibile poter quantificare a priori quanto potrà essere effettivamente recuperato.
In ogni caso, si tratta solamente di ipotesi, anche se, in realtà, queste voci cominciano a diventare sempre più insistenti.
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