Da ieri, giovedì 15 giugno, è in atto la rivoluzione digitale che abolisce il roaming a pagamento e consente ai viaggiatori italiani di chiamare, navigare in internet dallo smartphone e mandare SMS alla stessa tariffa nazionale, escludendo così gli esosi costi per le chiamate dall’estero. Il cambiamento vale per i paesi Ue, come abbiamo già spiegato in questo articolo. Il processo di abolizione del roaming è iniziato nel 2013, con le riduzioni dei costi per l’utilizzo della rete dell’operatore estero, ma solo da ora avverrà il vero cambiamento: non più costose tariffe estere e neppure la necessità di avere una sim estera per poter chiamare.
Occhio a internet
Dal 15 giugno chi viaggerà nei paesi Ue potrà chiamare, inviare SMS e utilizzare i GB internet alla stessa tariffa nazionale. Se per le chiamate e gli SMS non dovrebbero esserci problemi di sorta e limitazioni, qualche restrizione potrebbe esistere per i GB di internet. Il cliente, in sostanza, non deve superare un certo limite di salvaguardia. Se il proprio piano tariffario prevede un volume illimitato, il gestore deve fornire al cliente un volume dati ugualmente consistente da sfruttare all’estero, il quale deve essere almeno il doppio del volume che si raggiunge valutando il prezzo all’ingrosso. Nel caso in cui il clienti superi i limiti imposti, l’operatore deve informare anticipatamente il cliente entro 14 giorni e chiedere spiegazioni. In sostanza vige la regola del corretto uso del roaming per chi è spesso fuori dai confini nazionali.
Qualora il cliente non rispetti la regola e continui ad utilizzare il roaming senza aver fornito giustificazioni legittime sulla sua presenza continuativa all’estero (esempio gli studenti Erasmus o i lavoratori che varcano quotidianamente la frontiera) il gestore può applicare dei sovrapprezzi: chiamate a 3,2 centesimi al minuto, sms a 1 cent e 7,7cent per 1 Gigabyte di dati internet.
Paesi aderenti
Questi i paesi in cui è valido il roaming alla tariffa nazionale: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria. Islanda, Liechtenstein e Norvegia saranno introdotte in seguito. Leggi anche roaming cosa bisogna sapere e cosa cambia.