Ronaldo alla Juve, tutti i nodi di Agnelli per la trattativa del secolo: i conti dei bianconeri

Il passaggio di Cristiano Ronaldo alla Juve si fa sempre più vicino e l'operazione sarebbe finanziariamente salatissima per Andrea Agnelli. Come farà a permetterselo?
6 anni fa
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Nonostante la prudenza del caso e l’assenza di dichiarazioni ufficiali, il sogno di Cristiano Ronaldo alla Juventus di Massimiliano Allegri sembra sempre più concreto. Stando al quotidiano Marca, l’attaccante portoghese del Real Madrid starebbe già cercando casa a Torino. Ora, non possiamo nemmeno escludere che quella del fenomeno e dell’agente Jorge Mendes sia una strategia mediatica per spingere Florentino Peres a concedergli il maxi-rialzo dell’ingaggio chiesto e superiore ai 30 milioni di euro netti all’anno dai 21 attuali.

Tuttavia, si moltiplicano i segnali di un passaggio clamoroso di CR7 dai blancos al club bianconero. Restano, però, alcune domande non secondarie su come la società di Andrea Agnelli possa permettersi un’operazione simile sul piano finanziario.

Ronaldo alla Juve, il sogno bianconero si fa serio e ci guadagnerebbe tutta la Serie A

Partiamo dalla clausola rescissoria, quella penale da 1 miliardo di euro apposta sul contratto per il caso di addio anticipato di Ronaldo al Real. Le indiscrezioni vorrebbero che Peres alla fine si accontenti di incassare una cifra in linea con il valore del cartellino di CR7 e le cifre di cui si parla in questi giorni sarebbero sui 120 milioni. Una frazione del miliardo formalmente ancora preteso, ma certo non un importo indifferente, nemmeno per le casse solide della Juve. Poiché il contratto offerto sarebbe di 4 stagioni, la cifra andrebbe spalmata a bilancio su altrettanti esercizi, deprimendo il risultato per 30 milioni ciascuno.

Le cifre spettacolari in gioco

E passiamo all’ingaggio. Si parla di 30 milioni netti a stagione, anche se qui vi sono almeno due gialli. Perché mai CR7 dovrebbe passare alla Juve per ottenere la stessa cifra che pare sia stata già offertagli dal Real per restare? La risposta starebbe nella volontà del calciatore di cambiare aria, di mettere in prova sé stesso dopo avere vinto praticamente tutto con il club madrileno, tra cui ben 3 Champions League.

A 33 anni e con una carriera da fenomeno alle spalle, potrebbe permettersi un colpo di testa. Ma la Juve pagherebbe mai una cifra così elevata per i suoi standard, considerando che Gonzalo Higuain, il suo calciatore più pagato, prende appena un quarto? Sul punto, le versioni della stampa sono contrastanti. C’è chi rileva che i 2/3 dell’ingaggio sarebbero a carico di Jeep, grazie alla partnership che la società stringerebbe con l’altra proprietà degli Agnelli, Fiat Chrysler Automobiles, in base alla quale l’attaccante diverrebbe sponsor e ambasciatore nel mondo della casa automobilistica italo-americana. E ad oggi CR7 non ha tra i suoi sponsor a quattro ruote.

Tuttavia, altre fonti raccontano che la Juve non potrebbe confidare affatto in FCA per coprire il costo dell’operazione nemmeno in parte. L’ingaggio verrebbe finanziato con risorse interne e non tramite supporti esterni. E proprio questo sta destando dubbi sulla sostenibilità dell’investimento. La Juventus dovrebbe avere chiuso la stagione 2017/2018 con ricavi per 540 milioni di euro e con un disavanzo di oltre 30 milioni, al limite del tetto consentito dal “fair play” finanziario, se non poco oltre. Tra ingaggio lordo e ammortamento dei 120 milioni attesi per strappare CR7 a Peres, l’aggravio annuale sarebbe nell’ordine dei 90 milioni. La cessione di Higuain libererebbe risorse per 7,5 milioni a stagione di stipendi, facendo incassare una tantum alla squadra 60 milioni (questa la cifra di cui si parla), realizzando una plusvalenza nell’ordine dei 12,5 milioni. Quest’ultimo importo allevierebbe parzialmente il bilancio bianconero per la prossima stagione.

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Senza Fiat, Ronaldo costerebbe troppo alla Juve

Resta il problema dello sponsor: CR7 ha un contratto monstre vita natural durante da 24 milioni di euro all’anno con la Nike, ma la Juve risulta sponsorizzata da 3 anni da Adidas.

Come fare? In teoria, nessun problema. Il portoghese potrebbe benissimo giocare alla Juve, pur essendo uomo-immagine della concorrenza. I retroscena, però, si fanno affascinanti, perché si vocifera – ma non ci sono conferme o prove – che il passaggio eventuale di Ronaldo a Torino sarebbe sostenuto proprio da Adidas, che vorrebbe strappare il fenomeno portoghese alla concorrente. Ciò implicherebbe la necessità di offrirgli compensi ancora superiori ai 24 milioni annui percepiti e dovrebbe riconoscere al club maggiori royalties. Il contratto siglato nel 2015 non prevede più pagamenti minimi sicuri – Agnelli ha rifiutato i 6 milioni annui certi – ma la gestione diretta del merchandising, che se da un lato ha aumentato i costi degli store bianconeri, dall’altro ha più che innalzato i ricavi, esitando una lievitazione del margine netto a quasi 11 milioni nella stagione 2016/2017.

Ma quanto potrà ottenere in più da questo canale? Aldilà delle maggiori royalties Adidas, presumibile un boom di incassi legati alla vendita di magliette con il numero 7 dedicato al nuovo acquisto. Sarebbero diversi milioni in più, ma stime precise non paiono possibili. E allora, bisognerebbe agire sugli incassi allo stadio, confidando sia nel pienone a ogni gara casalinga, sia nella disponibilità dei tifosi bianconeri a sobbarcarsi costi più elevati per gli abbonamenti e il prezzo dei biglietti. Tenuto conto che ai botteghini la Juve ha incassato nella stagione passata sui 70 milioni, si tratterebbe di intascare per questa via qualche milione in più, anche perché già oggi l’afflusso allo stadio risulta quasi ai limiti della capienza massima, limitata a 40.000 spettatori.

Nessuna leva possibile sui diritti TV, gestiti in comune con il resto della Serie A e già assegnati. Invece, diversi altri milioni di euro fluirebbero nelle casse di Agnelli con un’eventuale finale di Champions League e ancora meglio se stavolta i juventini riuscissero ad alzare la coppa. Il problema è che già negli ultimi anni la squadra si è posizionata benissimo in Europa, arrivando in finale sia nel 2015 che nel 2017 e ai quarti nel 2018.

Pertanto, anche le coppe europee sarebbero un limone già grosso modo spremuto. In definitiva, l’operazione CR7 alla Juve sarebbe finanziariamente sostenibile solo con una partnership di Fiat. Se la casa automobilistica si accollasse davvero gran parte degli oneri relativi all’ingaggio, allora l’aumento dei ricavi commerciali, degli incassi allo stadio e i proventi degli sponsor riuscirebbero effettivamente a coprire il resto, altrimenti sarebbe complicato credervi.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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