La rottamazione cartelle allarga le sue vedute con la conversione in legge del decreto bollette. Il provvedimento ha avuto anche il via libera dal Senato con 99 voti favorevoli, 54 contrari e 2 astensioni.
In sintesi, gli enti locali che gestiscono la riscossione di multe e tributi senza rivolgersi all’Agenzia Entrate Riscossione, ma facendolo in proprio a affidandosi ad ente di riscossione diverso dall’Agenzia, possono deliberare la decisione di aderire comunque e permettere, quindi, ai contribuenti di goderne.
Per capirci dobbiamo andare con ordine.
Cosa dice la legge di bilancio 2023
La legge di bilancio 2023 ha previsto la possibilità della rottamazione cartelle aventi ad oggetto i debiti (carichi) affidati dalle amministrazioni, dal 1 gennaio 2000 al 30 giugno 2022, all’Agenzia Entrate Riscossione. La sanatoria, in sostanza, permette al contribuente di risparmiare sanzione e interessi, pagando la sola quota capitale del debito.
Così come disposto dalla stessa manovra 2023 (e successive modificazioni), chi vuole sfruttare questa chance deve fare domanda all’Agenzia Entrate Riscossione. Una richiesta da presentarsi entro il 30 giugno 2023. L’Agenzia risponderà (con l’accoglimento o il rigetto) entro il 30 settembre 2023.
Nella domanda rottamazione cartelle, il contribuente deve indicare se vuole pagare in unica soluzione o a rate (si possono scegliere al massimo 18 rate). In caso di pagamento in unica soluzione, la scadenza è al 31 ottobre 2023.
Per il pagamento rateale, invece, le prime due rate scadono rispettivamente il 31 ottobre 2023 e 30 novembre 2023. Le successive avranno scadenza il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ogni anno a partire dal 2024.
Se non si paga, anche una sola rata, entro la scadenza e nemmeno entro i 5 giorni successivi (c.d. 5 giorni di tolleranza) si decade dalla sanatoria.
Rottamazione cartelle, raggio di azione più ampio (decreto bollette)
Nella disposizione sulla rottamazione cartelle prevista dalla legge di bilancio, dunque, il legislatore limita la sanatoria ai soli debiti affidati dalle amministrazioni all’Agenzia Entrate Riscossione.
Ciò stava significando, che venivano tagliati fuori dalla possibilità di rottamazione quei debiti affidati ad un ente di riscossione diverso oppure quelli gestiti internamente senza affidarli a nessuno per il recupero.
E’ il caso, ad esempio, di un comune che per recuperare i debiti dei contribuenti per multe, IMU, TARI, ecc. si affidano alla Pubbliservizi oppure decidono di procedere internamente.
Il problema è risolto dalla conversione in legge del decreto bollette (decreto-legge n. 34 del 2023). Viene data possibilità in tal caso la possibilità all’ente territoriale di deliberare l’adesione alla rottamazione cartelle. Quindi, è data possibilità ai contribuenti di aderire alla definizione agevolata per i carichi affidati, dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, ad enti di riscossione diversi dall’Agenzia Entrate o non affidati a nessun ente di riscossione.
La delibera decisionale deve essere adottata entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto bollette e deve indicare le modalità di domanda, la scadenza per la domanda, il numero di rate e la relativa scadenza di pagamento, ecc.).
Riassumendo…
- la domanda rottamazione cartelle dei debiti affidati, dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, all’Agenzia Entrate Riscossione scade il 30 giugno 2023
- l’Agenzia Entrate Riscossione risponderà entro il 30 settembre 2023
- nella domanda si sceglie se pagare in unica soluzione o a rate (massimo 18 rate)
- il pagamento in unica soluzione scade il 31 ottobre 2023
- in caso di pagamento rateale, le prime due rate scadono rispettivamente il 31 ottobre 2023 e 30 novembre 2023. Le successive avranno scadenza il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ogni anno a partire dal 2024
- se non si paga, anche una sola rata, entro la scadenza e non lo si fa nemmeno entro i 5 giorni successivi (c.d. 5 giorni di tolleranza) si decade dal beneficio
- gli enti territoriali che hanno affidato i debiti ad ente di riscossione diverso dall’Agenzia Entrate o che li gestiscono in proprio, possono deliberare l’adesione alla rottamazione cartelle (novità decreto bollette)
- la delibera deve indicare le modalità di domanda e la sua scadenza di presentazione, il numero di rate e le scadenze di pagamento, ecc.