Rottamazione cartelle. Conviene pagare o è meglio richiedere 120 rate?

L'entrata in vigore della riforma della riscossione fa sorgere qualche dubbio sul rispetto della scadenza della rottamazione delle cartelle
2 mesi fa
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Rottamazione-quater cartelle pace fiscale
Foto: Web

Alle richieste di rateazione presentate dal 1° gennaio 2025 si applicheranno le più favorevoli regole introdotte dalla riforma della riscossione pubblicata ieri in Gazzetta Ufficiale (vedi D.Lgs n°110/2024). Da qui, in molti iniziano a porsi la domanda se è meglio pagare la rata della rottamazione delle cartelle in scadenza al 23 settembre o far decadere la pace fiscale per poi rateizzare il debito residuo.

Si tratta di una sola questione di convenienza o c’è altro?

Diciamo subito che non tutti coloro i quali hanno la pace fiscale ancora in corso possono scegliere per l’una o per l’altra opzione.

Infatti abbiamo già visto che per alcuni la scelta sulla rottamazione è obbligata.

La rottamazione-quater. 5° rata al 23 settembre

La 5° rata della rottamazione delle cartelle potrà essere pagata al 23 settembre. La rata dovrà essere versata per intero. Inoltre non saranno ammessi ulteriori ritardi.

Neanche di un giorno. Infatti la deadline del 23 settembre per la rottamazione tiene già conto dei 5 giorni di tolleranza e dello stop al conteggio dei giorni di sabato e domenica. Infatti la scadenza base fissata dal D.Lgs 108/2024 è quella del 15 settembre. Scadenza che cadendo di domenica slitta al 16. Da qui si applica la citata tolleranza di 5 gg senza inserire nel conteggio i giorni di sabato e domenica (21 e 22 settembre).

Chi effettuerà un pagamento parziale o incompleto decadrà dalla pace fiscale.

Il meccanismo che si innesca è il seguente:

  • il debito residuo oggetto di rottamazione sarà aumentato di sanzioni e interessi indicati nella cartelle oggetto di rottamazione che erano stati annullati per effetto della pace fiscale;
  • sarà possibile richiedere una nuova rateazione del debito residuo.

Infatti, rispetto alle vecchie sanatorie questa non prevede alcun divieto di rateizzare nuovamente il debito per il quale la definizione agevolata è decaduta.

Rottamazione cartelle. Conviene pagare a settembre o è meglio richiedere fino a 120 rate?

Quanto appena affermato non vale per tutti.

Infatti, nel corso di Telefisco 2024, l’Agenzia delle entrate ha chiarito che per i piani di rateazione originari richiesti dopo il 16 luglio 2022 e poi oggetto di rottamazione:

qualora il debitore incorra nell’inefficacia della «rottamazione-quater» relativamente a debiti per i quali era decaduto da una dilazione richiesta dal 16 luglio 2022, non può nuovamente rateizzare questi debiti, non per effetto dell’inefficacia della definizione ma della decadenza dalla vecchia dilazione. Viceversa, in base all’articolo 15-bis, comma 3, del Dl 50/2022, in caso di decadenza dal beneficio della rateazione concessa a seguito di richieste presentate anteriormente al 16 luglio 2022, il carico può essere nuovamente rateizzato se, alla data di presentazione della nuova richiesta, le rate scadute alla stessa data sono integralmente saldate.

Nei fatti, chi ha richiesto una rateazione dopo il 16 luglio 2022, poi decaduta, deve per forza pagare la 5° rata della rottamazione se non vuole subire l’azione di riscossione dell’ADER (ipoteche, fermo amministrativo, pignoramenti, ecc.).

La scelta tra rottamazione e rateazione post riforma della riscossione

Dunque la possibilità di scelta tra rottamazione e riforma della riscossione di cui in premessa riguarda solo chi aveva una rateazione richiesta prima del 16 luglio 2022, con la rottamazione attualmente in essere.

Chi opta per la riforma fiscale dovrà pagare anche sanzioni e interessi però potrà versare sulla base di un piano di rateazione molto più lungo.

Infatti, per debiti inferiori o pari a 120.000 euro, per chi dichiara di “versare in temporanea situazione di obiettiva difficoltà” è previsto un aumento delle rate richiedibili all’ADER.

L’aumento però sarà graduale.

Infatti, la dilazione potrà essere concessa:

  • fino a 84 rate mensili per le richieste presentate negli anni 2025 e 2026;
  • a 96 per le richieste presentate negli anni 2027 e 2028;
  • a 108 per le richieste presentate a decorrere dal 1° gennaio 2029.

Molto di più delle 18 rate della rottamazione.

Se il contribuente attesta la propria situazione temporanea di obiettività difficoltà, per i debiti di importo superiore a 120.000 euro, potrà richiedere fino ad un massimo di centoventi rate mensili.

Indipendentemente dalla data di presentazione della richiesta. Per i debito sotto 120.000 si passerà gradualmente da 85 a 120 rate.

Riassumendo…

  • La riforma della riscossione è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale;
  • diventa più facile e conveniente rateizzare le cartelle esattoriali, gli acc.ti esecutivi del Fisco e gli avvisi INPS affidati all’ADER;
  • il contribuente potrà scegliere se proseguire con la rottamazione delle cartelle o richiedere fino a 120 rate.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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