Rottamazione cartelle e domiciliazione bancaria: cosa succede senza soldi sul c/c

Se alla scadenza non ci sono soldi sul c/c/ per chi ha attivato la domiciliazione bancaria per la rottamazione cartelle il rischio è alto
1 anno fa
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rottamazione cartelle
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La domiciliazione bancaria per pagare le rate della sanatoria cartelle non ha solo aspetti positivi. C’è da considerare l’eventuale rischio che alla scadenza prevista per l’addebito non ci siano effettivamente i soldi sul c/c.

Se l’Agenzia Entrate Riscossione non trova i soldi, il pagamento non va a buon fine ed il pericolo è alto. Si può decadere dalla definizione agevolata. E ciò anche se non si paga una sola delle rate previste.

Come rimediare se il contribuente ha scelto la domiciliazione e poi non ci sono, al momento della scadenza, i soldi sul conto?

Perché scegliere la domiciliazione bancaria

La domiciliazione bancaria è solo uno dei metodi per pagare le somme dovute a seguito della domanda di adesione alla rottamazione cartelle.

Questo formula di pagamento evita di doversi preoccupare di recarsi personalmente in posta o banca a pagare il bollettino. Evita anche il fastidio di doversi preoccupare di fare il versamento online.

Chiedere l’addebito diretto della rata da pagare direttamente in c/c, ha certamente il vantaggio di evitare la dimenticanza della scadenza. Non bisogna avere nessuna preoccupazione in quanto alla data prevista l’Agenzia Entrate Riscossione prende i soldi direttamente dal conto.

Dimenticare una scadenza, invece, può essere fatale.

Tale modalità di versamento deve essere espressamente attivata dal contribuente seguendo le indicazioni indicate nella comunicazione di accoglimento della domanda.

Rottamazione cartelle con addebito in c/c, come salvarsi se non ci sono soldi

Regola vuole che se non si paga entro la data prevista, sono ammessi altri 5 giorni di tolleranza oltre la scadenza delle cartelle in sanatoria. Laddove non si paga entro 5 giorni dalla scadenza, anche una sola rata, si decade dalla rottamazione cartelle.

Questo sta a significare che se alla scadenza della rata non ci sono soldi sufficienti sul c/c, il pagamento non va a buon fine.

A questo punto il contribuente avrebbe due strade percorribili, ossia versare i soldi sul conto oppure procedere al pagamento manuale del bollettino tra quelli allegati alla comunicazione ricevuta. La cosa andrebbe fatta entro 5 giorni dalla scadenza ordinaria, in quanto se passano tali giorni di tolleranza la decadenza arriverà.

Nel caso in cui si procede con il versamento del bollettino, il consiglio sarebbe anche quello di far pervenire una copia agli uffici dell’Agenzia Entrate Riscossione per dimostrare che nonostante non sia stato possibile l’addebito in conto, comunque, si è proceduto per tempo a versare.

Riassumendo…

  • chi decide di attivare la domiciliazione bancaria per pagare la sanatoria cartelle deve essere certo che a ogni scadenza ci siano fondi sufficienti sul c/c
  • se non ci sono soldi, il rischio è che si possa decadere dalla sanatoria e ciò anche se non va a buon fine il pagamento di una sola rata
  • se alla scadenza non ci sono fondi sul conto, il contribuente potrebbe rimediare, entro e non oltre 5 giorni, versando i soldi sul conto stesso ovvero versando (con altre modalità) il bollettino di pagamento interessato dalla scadenza.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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