Rottamazione cartelle esattoriali, perché viene bocciata e perché potrebbe lo stesso arrivare

Ecco come funziona la rottamazione delle cartelle esattoriali e perché per la nuova diverse proposte non sono andate bene.
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Ecco come funziona la rottamazione delle cartelle esattoriali e perché per la nuova diverse proposte non sono andate bene.
Foto © Pixabay

La rottamazione delle cartelle SI e la rottamazione delle cartelle NO. Sembra di sfogliare la classica margherita per il provvedimento più importante che riguarda le cartelle esattoriali. Naturalmente parliamo della cosiddetta rottamazione quinquies. La quinta versione della rottamazione delle cartelle esattoriali, visto che in passato ci sono stati già 4 provvedimenti di questo genere.
Da mesi c’è la Lega che spinge forte verso una nuova rottamazione delle cartelle che serve per aiutare i contribuenti indebitati con il Fisco. Ma che serve anche per fare cassa per lo Stato, visto che si cerca di incassare quanto più possibile dai contribuenti indebitati. E che serve pure ad Agenzia delle Entrate Riscossione per chiudere o ridurre la montagna di atti e crediti da incassare che ha nel suo magazzino.

Emendamenti e proposte a vari atti del governo che vengono puntualmente bocciati. Ma le speranze che la nuova rottamazione delle cartelle veda i natali non sono del tutto tramontate. E nel frattempo ecco che è in dirittura di arrivo quantomeno un ritocco alla rottamazione quater ancora in corso.

“Gentili esperti di redazione, volevo sapere se avete notizie riguardo alla nuova rottamazione delle cartelle. Secondo voi ci sarà alla fine o no? Le notizie che escono fuori sono contraddittorie. E soprattutto sembra che ci sia qualcuno che fa muro visto che bocciano tutte le proposte di una nuova sanatoria delle cartelle.”

Rottamazione cartelle esattoriali, perché viene bocciata e perché potrebbe lo stesso arrivare

Rottamazione delle cartelle esattoriali al via o no? E quella vecchia presenta novità in questo 2025? Tutte domande che si pongono diversi contribuenti e che sono più o meno sulla stessa linea del nostro lettore del quesito prima riportato.

La rottamazione delle cartelle esattoriali è una materia particolare. Perché quando si predispone un provvedimento di questo genere bisogna usare la testa. Innanzitutto si tratta di un provvedimento che apre il fianco alle critiche delle minoranze, che accusano il governo di favorire l’evasione fiscale. Ma critiche arrivano anche dai contribuenti che negli anni sono stati ligi al dovere ed hanno pagato regolarmente ciò che dovevano. Perché può, giustamente destare stupore il fatto che a chi non ha pagato in passato vengono dati sconti e agevolazioni mentre chi ha pagato regolarmente è il “fesso di turno”.
Ecco perché sono provvedimenti da prendere con le molle. In genere queste misure di sanatoria, che siano le rottamazioni delle cartelle piuttosto che il saldo e stralcio o la cancellazione d’ufficio di quelle più vecchie, sono da sempre provvedimenti che la destra utilizza. Oggi però molti non capiscono perché tutti i vari tentativi fatti tra fine 2024 e inizio 2025 vanno a vuoto.
I motivi sono diversi, e non sono ostativi al 100% sulla possibilità che effettivamente la misura veda finalmente i natali. Anzi, man mano che passano i giorni vengono affinati i meccanismi che ci fanno credere che alla fine una nuova rottamazione delle cartelle si farà.

Nella legge di Bilancio nulla da fare per la rottamazione delle cartelle esattoriali

Il nostro lettore parla di proposte bocciate.

Ed effettivamente è così. Lo è stato nella legge di Bilancio, quando un emendamento della Lega a firma del suo rappresentante Gusmeroli fu bocciato. Ma solo per questioni di cassa. Perché in effetti a noi non sono arrivate voci di blocchi al provvedimento per via di cavilli tecnici o di fattibilità. In pratica, nella legge di Bilancio mancavano le dotazioni. Anche se si tratta di provvedimenti che fanno incassare soldi allo Stato, è evidente che il taglio degli importi incassabili che prevede la sanatoria e la rateizzazione prevista, portano nell’immediato a un cospicuo segno meno nel bilancio dello Stato. Soldi che devono essere trovati da un’altra parte e soldi che in effetti nella manovra di Bilancio mancavano. Anche perché sono venuti meno i soldi che si pensava di incassare in maniera maggiore dal concordato preventivo biennale. In altri termini, se il governo ha da incassare 1.000 euro da una cartella esattoriale e grazie alla sanatoria la cartelle scende a 500 euro da pagare in due rate una nel 2025 e una nel 2026, è evidente che da 1.000 euro di incasso a bilancio devono metterne solo 250 per il 2025. La carenza di dotazioni è il motivo dello stop alla proposta nella legge di Bilancio.

 

Pure il decreto Milleproroghe non va bene per la sanatoria

Poi è stata la volta del decreto Milleproroghe. Ed ecco altri emendamenti, sempre della Lega, che parlavano di una rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali. In questo caso bocciatura che parte da un altro motivo. Il decreto Milleproroghe è un atto che serve a prorogare eventualmente misure in scadenza o già scadute, dando più tempo a chi è interessato, ad usare queste misure. La rottamazione quinquies è un provvedimento ex novo, che mal si sposa con un decreto Milleproroghe che funziona come abbiamo spiegato.
A tal punto che con ogni probabilità nel decreto Milleproroghe verrà approvata solo l’estensione della rottamazione quater. In pratica si parla della riapertura dei termini della precedente rottamazione.

Ecco cosa nasce per la rottamazione delle cartelle adesso e cosa si aspetta per i prossimi mesi

La novità di fatto introduce la possibilità per chi è decaduto dalla rottamazione quater, per via di rate non pagate entro il 31 dicembre 2024, di rientrare.

Presentando domanda entro il 30 aprile 2025, inserendo però solo le cartelle che erano già previste per la rottamazione quater senza novità al riguardo. E pagando tutte le rate insolute entro il 31 luglio 2025 o chiedendo la dilazione fino a 10 rate ma con interessi del 2%. Una sorta di ripescaggio vero e proprio, che è in linea con le possibilità che offre evidentemente il decreto Milleproroghe. Per la nuova rottamazione invece si deve aspettare che si muova qualcosa a livello legislativo. Probabilmente servirà un decreto ad hoc, che però potrebbe portare ad una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali che sarebbe nettamente diversa dalla precedente.
Le cartelle da rottamare passerebbero così da quelle fino al 30 giugno 2022 a quelle fino al 31 dicembre 2023. Dentro anche i deceduti dalle vecchie sanatorie. Niente maxi rate iniziali, cioè eliminato l’obbligo di pagare con le prime due rate il 20% del debito totale come per la rottamazione quater. E stop a rate trimestrali e in massimo 18 rate. Si passa a 120 rate mensili, che riducono l’importo da pagare per singola rata, ma che allo stesso tempo ammorbidiscono anche il rischio decadenza. Niente più decadenza alla prima rata saltata, ma elasticità vera fino ad 8 rate anche non consecutive non pagate.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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