Rottamazione debiti Comuni. Quanti interessi si pagano sulle rate?

Entro il 29 luglio i Comuni possono decidere di applicare la definizione agevolata delle ingiunzioni e degli accertamenti esecutivi notificati dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022
1 anno fa
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Ecco cosa cambierebbe passando dalla rottamazione quater alla rottamazione quinquies, sulle cartelle esattoriali nel 2025.
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Ho da poco saputo che il mio Comune applicherà la rottamazione delle cartelle o meglio delle ingiunzioni fiscali e degli accertamenti esecutivi. Ho alcuni accertamenti relativi all’IMU che sistemerò grazie alla sanatoria. Con molta probabilità pagherò il totale dovuto a rate. A tal proposito non mi è ancora chiaro se il tasso di interesse applicato alla rottamazione dei Comuni sarà al 2% così come previsto per la rottamazione delle cartelle Equitalia, ora Agenzia delle entrate riscossione, ADER. Inoltre, sulle rate, il Comune potrà prevedere un numero di rate inferiore a quello previsto per la rottamazione delle cartelle?

Questa la domanda giunta in redazione alla quale abbiamo deciso di dare seguito.

Così da fugare dubbi e perplessità anche in altri lettori.

La Rottamazione dei debiti verso i Comuni

In base all’art.17-bis del DL 34/2023, decreto bollette, i Comuni al pari degli altri enti territoriali, entro il 29 luglio possono decidere di applicare:

  • lo stralcio parziale delle ingiunzioni con importo residuo fino a mille euro relative al periodo che va dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, similmente a quanto previsto, dall’art. 1, comma 227, legge n. 197/2022, per i carichi affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdE-R). L’adozione dello stralcio parziale può essere oggetto di apposita delibera consiliare;
  • lo stralcio totale delle ingiunzioni con importo residuo fino a mille euro relative al periodo che va dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, similmente a quanto previsto, dall’art. 1, comma 229-bis, legge n. 197/2022, per i carichi affidati all’AdE-R. L’adozione dello stralcio totale può essere oggetto di apposita delibera consiliare;
  • la definizione agevolata delle ingiunzioni e degli accertamenti esecutivi notificati dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, similmente a quanto previsto, dall’art. 1, comma 231 legge n. 197/2022, per i carichi affidati all’AdE-R.

Si veda a tal proposito il dossier ufficiale dell’IFEL.

Quando si parla di definizione agevolata si fa riferimento alla rottamazione delle cartelle, nel caso del DL Bollette, applicata alle ingiunzioni fiscali e agli accertamenti esecutivi degli enti territoriali (per le Regioni non è valido il riferimento agli accertamenti esecutivi).

Con lo stesso risparmio.

Rottamazione debiti Comuni. Quanti interessi si pagano sulle rate?

Rimanendo sulla rottamazione, i Comuni che intendono offrire ai propri cittadini/contribuenti la chance di chiudere i debiti per multe, tributi locali, ecc., dovranno adottare specifico provvedimento/regolamento.

In particolare entro il 29 luglio 2023 dovranno definire:

  • il numero di rate in cui può essere ripartito il pagamento e la relativa scadenza;
  • le modalità con cui il debitore manifesta la sua volontà di avvalersi della definizione agevolata;
  • i termini per la presentazione dell’istanza in cui il debitore indica il numero di rate con il quale intende effettuare il pagamento, nonché la pendenza di giudizi aventi a oggetto i debiti cui si riferisce l’istanza stessa, assumendo l’impegno a rinunciare agli stessi giudizi;
  • il termine entro il quale l’ente territoriale o il concessionario della riscossione trasmette ai debitori la comunicazione nella quale sono indicati l’ammontare complessivo delle somme dovute per la definizione agevolata, quello delle singole rate e la scadenza delle stesse.

Sugli interessi, con ben evidenziato dall’IFEL (vedi dossier sopra citato),

l’art. 17-bis non richiama il comma 223 della legge n. 197/2022, che prevede un tasso di interesse del 2 per cento annuo; il Comune potrà, quindi, applicare il medesimo tasso di interesse, che si applica comunque a decorrere dal giorno successivo alla scadenza della prima rata, oppure potrà applicare il tasso di interesse moratorio già regolamentato ai sensi dell’art. 1, comma 802, legge n. 160/2019.

Dunque, il tasso applicato dal Comune potrà essere anche superiore a quello del 2%. A oggi, al tasso di interesse legale è pari al 5% (va considerata anche la possibile maggiorazione di due punti ammessa dal citato comma 802).

Sul numero di rate, secondo l’IFEL, il mancato richiamo al comma 232, legge n. 197/2022, autorizza l’ente a prevedere un piano di rateazione della medesima durata delle cartelle (5 anni), oppure un piano di rateazione più corto o più lungo. Su questo passaggio, noi di Investire Oggi riteniamo sia molto improbabile che il Comune preveda meno delle 18 rate ammesse per la rottamazione delle cartelle.

Riassumendo..

  • Entro il 29 luglio, i Comuni possono decide di applicare la rottamazione delle ingiunzioni fiscali con ampia autonomia;
  • il tasso di interesse applicato dal Comune ai piani di rateazione potrà essere anche superiore a quello del 2%;
  • il Comune può prevedere un piano di rateazione della medesima durata ammessa per la rottamazione delle cartelle (5 anni), oppure un piano di rateazione più corto o più lungo.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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