Nel Decreto Crescita è stata confermata anche la rottamazione delle cartelle 2000-2017 anche per le tasse locali (Imu, Tasi e Tari) e multe. Sul tema però c’è ancora molta confusione e non è noto in quali città questa possibilità.
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Prima di tutto va chiarito che questa sanatoria è subordinata alla disponibilità degli enti territoriali (Comuni, Province, Regioni). Le amministrazioni interessate provvederanno ad emanare apposita delibera entro fine giugno (visto che scadranno i 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto).
I contribuenti che hanno debiti relativi a multe o tasse locali datati e nel frattempo hanno visto crescere sanzioni e interessi troppo gravosi, quindi, al momento non possono fare altro che attendere per sapere se la propria amministrazione concederà la rottamazione di contravvenzioni e imposte sulla casa. In caso positivo, l’amministrazione ha l’obbligo di darne comunicazione sul proprio sito web entro 30 giorni dal provvedimento. Dal momento in cui il contribuente presenta la domanda scatta la sospensione dei termini di prescrizione e di decadenza relativi alle somme oggetto di definizione agevolata.
Rottamazione multe e tasse locali: senza interessi e sanzioni ma le rate non sono assicurate
Chi aderirà alla rottamazione potrà corrispondere per intero l’importo del debito dovuto in origine, senza però l’applicazione di interessi e di sanzioni. Non si tratta quindi di un condono ma più propriamente della versione in ambito locale della formula ordinaria di adesione agevolata.
Anche la possibilità di prevedere la rateazione dipende dall’amministrazione locale e non va data per certa. Qualora questa sia ammessa, l’ultima rata dovrà essere comunque saldata entro il termine del 30 settembre 2021.
Il mancato rispetto delle scadenze delle rate farà decadere il contribuente dall’agevolazione (i versamenti effettuati saranno considerati alla stregua di un acconto sull’importo dovuto).