La rottamazione licenze commerciali è strutturale. Attivata con la legge di bilancio 2019 è ormai diventata definitiva e permette ai commercianti di andare in pensione qualche anno prima chiudendo l’attività.
Una misura valida che consente a molti lavoratori in difficoltà di abbandonare il lavoro ricevendo in cambio dall’Inps una indennità pari al trattamento minimo di pensione di 524,34 euro al mese fino all’età pensionabile.
Rottamazione delle licenze commerciali
Ma come funziona esattamente la rottamazione delle licenze? Tecnicamente – spiega l’Inps – è una misura che consente ai titolari di esercizi commerciali al minuto, con sede fissa (negozi, bar, ristoranti, ecc.) di ottenere un indennizzo mensile fino a tre anni prima della maturazione dei requisiti per la pensione.
Si tratta, quindi, di uno scivolo pensionistico simile ad Ape Sociale, che consente al commerciante di chiudere l’attività fino a tre anni prima della pensione. Occorre però rispettare alcuni requisiti inderogabili che sono:
- La cessazione definitiva dell’attività commerciale;
- La riconsegna della licenza;
- La cancellazione dal registro delle imprese;
- La cancellazione dal registro degli esercenti il commercio (il REC);
- Età del titolare o coadiuvante di 62 anni per gli uomini e 57 per le donne.
Commercianti in pensione tre anni prima
L’Inps ha elencato tutte le tipologie di lavoratori a cui spetta il bonus mensile in caso di adesione. Si tratta nel dettaglio di coloro che esercitano:
- attività commerciale al minuto in sede fissa, anche abbinata ad attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, in qualità di titolari o coadiutori;
- attività commerciale su aree pubbliche, anche in forma itinerante, in qualità di titolari o coadiutori.
- gli esercenti attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, in qualità di titolari o coadiutori;
- gli agenti e rappresentanti di commercio.
E’ bene ricordare che il periodo di godimento della indennità di 524,34 euro al mese è utile solo per il raggiungimento del diritto alla pensione e quindi è valido ai soli fini del diritto e non anche della misura.
L’indennizzo spetta dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda se, a quella data, risultano perfezionati tutti i requisiti richiesti e l’Inps ha dato il via libera.