Rottamazione-quater. Omesso pagamento 7° rata con effetti sui rimborsi da 730

Il mancato pagamento della 7ª rata della rottamazione-quater rischia di bloccare i rimborsi da 730
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rottamazione quater
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I contribuenti che entro oggi non pagheranno la 7° rata della rottamazione delle cartelle potrebbero avere delle conseguenze negative anche rispetto ai rimborsi eventuali che poi risulteranno dal 730/2025.

Infatti, il debito residuo potrebbe bloccare non solo le compensazioni in F24 per chi vuole utilizzare crediti per pagare le imposte ma anche ridurre o addirittura cancellare i rimborsi da 730.

Ma andiamo passo dopo passo. Partiamo prima dalla scadenza di oggi per pagare la rata della pace fiscale per poi arrivare al punto sui rimborsi da 730.

La 7° rata della rottamazione-quater scade oggi

Con un avviso pubblicato sul proprio portale, l’Agenzia delle entrate-riscossione ha ricordato che: per mantenere i benefici della Definizione agevolata (“Rottamazione-quater” introdotta dalla Legge n. 197/2022), è necessario effettuare il versamento della rata scaduta il 28 febbraio entro mercoledì 5 marzo 2025 (in considerazione dei 5 giorni di tolleranza concessi dalla legge).

Le rate successive andranno saldate secondo le scadenze del proprio piano contenuto nella Comunicazione delle somme dovute.

Dopo aver pagato la 7° rata entro oggi le restanti rate 2025 saranno così scadenziate: il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre.

Si ricorda che il pagamento rateizzato prevede l’applicazione degli interessi al tasso del 2 per cento annuo, a decorrere dal 1° novembre 2023.

Per i soggetti con la residenza, la sede legale o la sede operativa nei territori alluvionati indicati dall’allegato n. 1 del DL 61/2023 di cui alle Regioni Emilia Romagna, Marche e Toscana valgono sempre tre mesi di proroga per la rottamazione.

Dunque, per tali contribuenti  il 28 febbraio 2025 scadeva la sesta rata. In considerazione dei 5 giorni di tolleranza concessi dalla legge, saranno considerati tempestivi i pagamenti effettuati entro oggi 5 marzo 2025.

Rimane fermo per tutti che: in caso di mancato pagamento o se il pagamento avviene oltre il termine ultimo o per importi parziali, si perderanno i benefici della misura agevolativa e i versamenti effettuati saranno considerati a titolo di acconto sulle somme dovute.

Rottamazione-quater. Omesso pagamento 7° rata con effetti sui rimborsi da 730

In premessa abbiamo accennato al fatto che un eventuale tardivo, carente od omesso pagamento della 7° rata (6° rata per i territori alluvionati) potrebbe avere effetti anche sui rimborsi da 730: bloccandoli o riducendoli.

Infatti, in base all’articolo 28-ter del DPR 602/1973, l’Agenzia delle Entrate, prima di erogare un rimborso d’imposta anche da 730, verifica l’esistenza di eventuali debiti iscritti a ruolo a carico del contribuente.

Attualmente, l’Agenzia delle Entrate blocca i rimborsi fiscali da modello 730 sopra la soglia di 60 euro se il contribuente ha cartelle esattoriali scadute o avvisi di pagamento che superano i 1.500 euro.

Questo limite non è in linea con quanto previsto dalla riforma della riscossione, che stabilisce che il blocco dovrebbe attivarsi solo per rimborsi superiori a 500 euro. Tuttavia manca ancora il decreto attuativo della riforma. Ecco perchè sono in vigore ancora i vecchi limiti.

A ogni modo, a oggi

  • i contribuenti con debiti esattoriali superiori ai 1.500 euro
  • si vedranno bloccati anche rimborsi da 60 euro in su;

Le nuove soglie previste dalla riforma entreranno in vigore 60 giorni dopo l’approvazione del regolamento attuativo.

Più nello specifico, la riforma della riscossione prevede che:

  • i rimborsi fiscali superiori a 500 euro possano essere bloccati in presenza di cartelle esattoriali scadute o avvisi per importi superiori a 1.500 euro (limite di 1500 euro invariato).
  • l’applicazione delle nuove regole avvenga solo dopo 60 giorni dalla pubblicazione del regolamento attuativo. Regolamento che, a oggi, non è ancora approvato.

Fino a quel momento, il Fisco continuerà ad applicare il vecchio sistema, basandosi sui limiti più bassi.

Nel complesso, non pagando la 7° rata il contribuente perderà i benefici della definizione agevolata e l’ADER potrà riprendere le ordinarie procedure di riscossione:

Infatti potrà agire per recuperare il debito residuo post decadenza dalla pace fiscale. Il contribuente risulterà dunque  “inadempiente all’obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento”.

Con conseguenze dirette anche sui rimborsi da 730 in presenza di cartelle scadute.

Riassumendo.

  • Scadenza della 7ª rata della rottamazione-quater: la 7ª rata della rottamazione-quater scade oggi, 5 marzo 2025, considerando i 5 giorni di tolleranza rispetto alla scadenza originaria del 28 febbraio. Per i contribuenti nei territori alluvionati (Emilia Romagna, Marche e Toscana), la scadenza riguarda invece la 6ª rata.
  • Conseguenze del mancato pagamento: se la rata non viene pagata o viene versata in ritardo/parzialmente, si perdono i benefici della definizione agevolata. Le somme già versate verranno considerate come acconto, ma il debito tornerà a essere soggetto alle normali procedure di riscossione.
  • Impatto sui rimborsi fiscali del modello 730: il mancato pagamento della 7ª rata può portare al blocco o alla riduzione dei rimborsi fiscali dovuti al contribuente. Secondo l’art. 28-ter del DPR 602/1973, l’Agenzia delle Entrate verifica l’esistenza di debiti iscritti a ruolo prima di erogare rimborsi.
  • Attuali soglie di blocco dei rimborsi fiscali: oggi, l’Agenzia blocca i rimborsi fiscali sopra i 60 euro se il contribuente ha cartelle esattoriali scadute per importi superiori a 1.500 euro. Questo limite è più basso di quello previsto dalla riforma della riscossione (che lo innalza a 500 euro), ma manca ancora il decreto attuativo per applicarlo.
  • Conseguenze della decadenza dalla rottamazione: l contribuente che non paga la 7ª rata perderà la definizione agevolata e sarà considerato inadempiente.

    L’Agenzia delle Entrate-Riscossione potrà attivare le normali procedure di recupero del debito residuo, con ulteriori impatti sui rimborsi fiscali futuri.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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