In questi giorni le voci si rincorrono. Tutte le testate giornalistiche (online e carta stampata) stanno dando ampio spazio alla possibile nuova sanatoria cartelle di pagamento per il 2023. Misura questa che il governo potrebbe inserire nella manovra finanziaria del prossimo anno da approvare per fine anno.
Intanto, gli aderenti alla rottamazione ter, in scadenza a fine novembre (o meglio il 5 dicembre in applicazione dei 5 giorni di tolleranza) si chiedono se conviene pagare o aspettare la rottamazione quater.
In sostanza, l’esecutivo per il prossimo anno starebbe pensando a queste tre soluzioni che darebbero un po’ di respiro agli italiani:
- uno stralcio assoluto per i debiti iscritti a ruolo fino al 2015 e di importo fino a 1.000 euro (dunque, una sanatoria con cartelle azzerate in automatico)
- uno stralcio del 50% ed un saldo della rimanente parte per i debiti iscritti a ruolo di importo oltre 1.000 euro e fino a 3.000 euro
- una rottamazione quater (quindi, pagamento della sola imposta con taglio totale o parziale di sanzione ed interessi) per debiti iscritti a ruolo di importo oltre i 3.000 euro.
Sanatoria cartelle, rottamazione ter agli sgoccioli
Nell’attesa di capire cosa succederà, intanto, c’è ancora da chiudere la terza edizione della rottamazione cartelle.
In pratica chi ha avuto accesso alla rottamazione ter doveva pagare le prime tre rate alle seguenti scadenze:
- 28 febbraio 2022
- 31 maggio 2022
- 31 luglio 2022.
La quarta rata scade il 30 novembre 2022.
Il mancato pagamento di una sola comporterebbe la decadenza dal beneficio. Tuttavia, il decreto Sostegni ter ha stabilito che non si decade se si paga tutto entro il 30 novembre 2022. Scadenza che però può slittare al 5 dicembre 2022 applicando 5 giorni di tolleranza previsti dall’art 3 comma 14-bis decreto-legge n. 119 del 2018.
Pagare o rimandare?
Ricordiamo che la rottamazione ter interessa tutti coloro che avessero uno o più debiti con Agenzia delle Entrate Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017 e sono stati ammessi alla sanatoria.
Ha fatto seguito all’edizione precedente (la rottamazione bis), i cui debiti di riferimento erano, invece, quelli iscritti a ruolo dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2016.
Decidere adesso se perfezionare la sanatoria cartelle con i 5 giorni di tolleranza (rottamazione ter) oppure se conviene aspettare la quarta edizione è prematuro, anche perché non ci sono ancora misure ufficiali che permetterebbero di effettuare una valutazione.
La legge di bilancio 2023 deve essere ancora varata dal Governo (che dovrebbe riunirsi lunedì 21 novembre 2022, nel pomeriggio). Il testo poi dovrà andare in Parlamento per la discussione ed approvazione definitiva. Quindi, da qui al testo finale molte sono le cose che potrebbero cambiare ed una scelta fatta oggi potrebbe poi non rilevarsi più conveniente in seguito.