Rottamazione-ter. Niente riammissione decreto Sostegni-ter per chi non ha pagato le rate 2019? Novità Agenzia delle entrate-riscossione

Il decreto Sostegni-ter ha anche prorogato le rate della rottamazione-ter in scadenza nel 2022
3 anni fa
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sanatoria cartelle
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Coloro che inizialmente avevano aderito alla rottamazione-ter ma poi non hanno pagato le rate 2019, non possono essere riammessi nuovamente alla definizione agevolata, in quanto la remissione in bonis prevista dal D.L. 4/2022, decreto Sostegni-ter, riguarda solo chi non ha pagato le rate 2020 e/o 2021.

Per chi non ha pagato le rate 2019, c’è solo la possibilità di richiedere un piano di rateazione ordinario.

Questa importante conferma è contenuta in una delle FAQ pubblicate dall’Agenzia delle entrate riscossione dopo l’intervento del decreto Sostegni-ter, post conversione in legge.

Rottamazione cartelle. Cosa prevede il decreto Sostegni-ter?

Il decreto Sostegni-ter post conversione in legge, Legge n° 25/2022, ha previsto una remissione in bonis per coloro che non hanno pagato le rate 2020 e/o 2021 della rottamazione-ter e del saldo e stralcio.

In particolare, grazie al decreto citato, coloro che sono decaduti da una o entrambe delle suddette definizioni agevolate perchè non hanno pagato le rate 2020 e/o 2021, possono essere riammessi rispettando le seguenti scadenze:

  • 30 aprile 2022 per le rate in scadenza nell’anno 2020 di “Rottamazione-ter”, “Saldo e stralcio” e “Rottamazione UE”;
  • il 31 luglio 2022 per le rate in scadenza nell’anno 2021 di “Rottamazione-ter”, “Saldo e stralcio” e “Rottamazione UE”.

Per le rate in scadenza nell’anno 2022 (“Rottamazione-ter” e “Rottamazione UE”), il pagamento è considerato tempestivo e non determina l’inefficacia della “Definizione agevolata” se effettuato integralmente entro il 30 novembre 2022. Si veda a tal fine l’avviso pubblicato due giorni fa dall’Agenzia delle entrate-riscossione.

Per il pagamento entro questi nuovi termini sono previsti cinque giorni di tolleranza di cui all’articolo 3, comma 14-bis, del DL n. 119 del 2018.

Lo stesso decreto ha previsto l’estinzione delle procedure esecutive eventualmente già avviate a seguito del mancato, parziale o non tempestivo pagamento delle rate 2020 e 2021 come da scadenze precedentemente in essere.

Riammissione anche per le rate 2019?

Coloro che inizialmente avevano aderito alla rottamazione-ter ma poi non hanno pagato le rate 2019, possono essere riammessi nuovamente alla definizione agevolata?

Ebbene, la risposta è contenuta oltre che nella norma in esame anche in una FAQ dell’Agenzia delle entrate-riscossione:

La legge di conversione del “Decreto Sostegni-ter” prevede la riammissione solo per i soggetti che sono decaduti per il mancato/insufficiente o tardivo versamento delle rate che erano in scadenza negli anni 2020 e 2021.

Per coloro che sono decaduti dal beneficio della definizione agevolata per il mancato/insufficiente/tardivo versamento delle rate scadute nel 2019, è invece possibile richiedere la rateizzazione delle somme ancora dovute ai sensi dell’art. 19 DPR 602/1973 (DL n. 34/2020 “Decreto Rilancio”).La medesima possibilità è stata prevista dal “Decreto Ristori” (DL n. 137/2020) anche per i debiti oggetto delle precedenti Rottamazioni (prima Rottamazione e “Rottamazione-bis”) e successivamente decaduti dai benefici delle misure agevolative per mancato pagamento delle rate.

Dunque, per chi non ha pagato le rate 2019, c’è solo la possibilità di richiedere un piano di rateazione ordinario.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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