Rumori condominio: meglio chiamare i carabinieri o l’avvocato?

Vittima di vicini rumorosi? Come difendersi? Chi bisogna chiamare? Meglio fare denuncia ai carabinieri o ai carabinieri oppure rivolgersi all'avvocato?
6 anni fa
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Liti tra vicini per rumori in condominio: chi chiamare per far valere i propri diritti? Di norma si ricorre all’amministratore di condominio ma quando la questione non può essere risolta con le buone come agire? Devono intervenire i carabinieri o bisogna chiamare un avvocato?

Rumori molesti in condominio: lettera dell’avvocato o denuncia ai carabinieri?

Occorre in primis chiarire che l’amministratore di condominio può intervenire solo in attuazione del regolamento di condominio, ovvero se è presente una clausola che limita il rumore in specifici orari della giornata o vieta determinate attività (ad esempio i lavori di ristrutturazione o le pulizie domestiche prima delle 8 di mattina).

L’amministratore non può e non è tenuto ad intervenire in questioni private. Per le liti tra vicini le alternative sono: denuncia ai carabinieri o ricorso alle vie legali.
Neanche il sindaco o la polizia municipale hanno potere di intervento a meno che non siano violati dei regolamenti comunali.
Se il problema persiste l’unica strada percorribile è rivolgersi all’avvocato che procederà ad una regolare diffida. Seguirà una causa civile: non è da escludere che il giudice ordini l’insonorizzazione dell’appartamento. Possono essere proposti anche risarcimenti del danno per la lesione alla salute.

Rumori condominio: quando dalla causa civile si passa al penale?

Quando il rumore provocato dal vicino sfocia nel penale? Della questione si è occupata la Cassazione stabilendo che devono ricorrere due condizioni:

– che il rumore superi la normale tollerabilità (presupposto peraltro richiesto anche per l’azione civile di risarcimento del danno);
– che esso sia in grado di arrecare disturbo ad un numero indeterminato di persone e non già ad una cerchia ristretta di famiglie.

Facciamo un esempio pratico che aiuta a chiarire: immaginiamo il caso, abbastanza comune, del cane del vicino che abbaia in continuazione dal cortile o dal balcone arrecando fastidio alle abitazioni intorno.

Si può parlare di reato perché l’abbaiare è udibile da un numero indeterminato di persone. Diverso sarebbe se il cane fosse stato chiuso nell’appartamento e, quindi, sentito solamente dall’inquilino del piano di sotto.

Chiudiamo con una parentesi amministrativa: è sanzionabile chi supera “i limiti massimi o differenziali di rumore fissati dalle leggi e dai decreti presidenziali in materia”.

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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