Tra le liti tra vicini di casa molte riguardano proprio i rumori in condominio. Camminare sui tacchi sul pavimento di casa, musica o tv ad alto volume e aspirapolvere (soprattutto al mattino presto e la domenica mattina) ma anche urla, pianto di neonati e versi di animali domestici sono tra i rumori in condominio meno tollerati.
Rumori in condominio: tutela civile e quando diventano reato
A livello civile lo spartiacque tra lecito e illecito è dato dalla normale tollerabilità dei rumori in condominio, concetto introdotto dall’articolo 844 del Codice Civile e su cui si base la civile convivenza tra vicini di casa o di pianerottolo.
E, come accennato sopra, ci sono anche dei casi in cui i rumori in condominio rappresentano un reato. Così accade se il disturbo è tale da arrecare molestia contemporaneamente a più soggetti (articolo 659 del Codice Penale che punisce il disturbo della quiete pubblica).
Rumori vietati in condominio: quali sono?
Aldilà di quelle che sono le specifiche previsioni dei regolamenti di condominio quali sono i rumori in casa che hanno portato ad un numero maggiore di processi e condanne?
Sicuramente ai primi posti troviamo le pulizie domestiche la mattina presto, soprattutto la domenica. Può scattare la condanna anche se si ascolta la tv a volume troppo alto (Cassazione n. 28670/2017) o la musica (Cassazione n. 53102/2016).
Tra le liti condominiali finite nelle aule dei tribunali ricorrono spesso anche quelle dovute ai cani che abbaiano. Su questo punto la giurisprudenza può sembrare anche contraddittoria perché, pur riconoscendo il diritto dell’animale ad abbaiare, in alcuni casi la parte che si è lamentata ha avuto ragione se colpevole di aver lasciato il cane per troppo tempo solo costretto in uno spazio non idoneo alle sue esigenze.
Capitolo a parte meritano anche i rumori provenienti da locali ai piani terra adibiti ad attività commerciali di diverso tipo, dalla palestra ai negozi fino alla discoteca.
E’ responsabilità dei gestori contenere gli schiamazzi dei clienti.