Bruxelles inserisce la Russia nella black list. Cioè diventa un paradiso fiscale o meglio uno Stato non collaborativo con le autorità fiscali europee. Decisione che fa scivolare Mosca nella lista dei “cattivi”.
La decisione arriva dall’Ecofin che prevede di inserire nell’elenco dei Paesi “black list” anche le Isole Vergini britanniche, la Costa Rica e le Isole Marshall. L’elenco delle giurisdizioni non collaborative col fisco si allunga quindi a 16. Ne facevano già parte Samoa, Anguilla, Bahamas, Figi, Guam, Palau, Panama, Samoa, Trinidad e Tobago, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini americane e Vanuatu.
La Russia finisce in black list
Il provvedimento dovrà essere ratificato dai rispettivi Stati membri della Ue, ma non c’è dubbio che presto l’Italia si uniformerà ai diktat di Bruxelles. Ovviamente quella della black list è una misura conseguente allo stato di belligeranza della Russia nei confronti dell’Ucraina. Rientra nell’ambito delle sanzioni internazionali atte a restringe e a limitare le attività e gli scambi commerciali con Mosca.
Una restrizione che non farà bene alle imprese italiane esportatrici di manufatti verso Mosca che dovranno dichiarare tutto all’Agenzia delle Entrate. Ma anche agli investitori esteri che detengono strumenti finanziari emessi dalla Russia, come i titoli di Stato.
La legge italiana, nello specifico, impone che le imposte sostitutive applicate sulle rendite dei titoli di Stato di Paesi black list siano più alte. Nelle specifico, il 26% anziché il 12,50%. Il che presuppone che chi ha investito o investe (quando possibile) in questi strumenti finanziari dovrà subire una tassazione più che doppia.
Lo stesso dicasi per le imposte sui redditi di aziende italiane prodotti in Russia che saranno soggetti a imposte fiscali maggiori rispetto a prima. Motivo per cui molte imprese hanno già lasciato Mosca per non finire stritolate dal fisco.
Elenco paradisi fiscali
Ma quali sono i paradisi fiscali (black list) riconosciuti dall’Italia? Per saperlo è opportuno consultare lista comunitaria, che ha sostituito il vecchio elenco dell’Agenzia delle Entrate diventando il riferimento unico all’interno dell’Unione Europea.
L’elenco dei Paesi black list vede al momento 12 Stati in base all’ultimo aggiornamento del Consiglio europeo del 4 ottobre 2022. Si tratta precisamente dei seguenti Paesi:
- Samoa americane;
- Figi;
- Guam;
- Palau;
- Panama;
- Samoa;
- Trinidad e Tobago;
- Isole Vergini degli Stati Uniti;
- Vanuatu;
- Bahamas;
- Anguilla;
- Isole di Turks e Caicos.
La Russia entrerà, quindi, a breve a far parte di questo elenco anche se – da quanto si apprende da fonti internazionali – il provvedimento non è reciproco. Mosca ha fatto già sapere di non aver mai chiuso i canali per il libero scambio di informazioni fiscali con la Ue e di essere tuttora aperta. Semmai è Bruxelles ad aver deciso di interrompere gli scambi.